"E’ un periodo nero per gli sport deimotori e per i piloti italiani. Dopo Alessia Polita, che ha perso l’uso delle gambe, il giovane Antonelli ha invece perso la vita nel corso di una gara, forse cominciata ai limiti della regolarità". Questo l’amaro commento di Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche giovanili di Regione Lombardia, al terribile incidente di cui è rimasto vittima Andrea Antonelli, 25 anni, al primo giro della settima prova del Mondiale Supersport 600 – la categoria cadetta della Superbike – che si stava disputando in Russia. Il pilota è stato investito da Lorenzo Zanetti, 25enne di Lumezzane (BS). "Sono vicino ai familiari di Andrea colpiti da questa tragedia – ha detto Rossi – e mi stringo al loro dolore".
"Moto, auto e circuiti sono oggi molto piè sicuri rispetto al passato – ha proseguito l’assessore regionale allo Sport – ma la componente di rischio di questi sport è sempre alta". "Pesanti le dichiarazioni di Marco Melandri – ha continuato l’assessore – che lamentano purtroppo lo scarso peso che gli organizzatori danno alle parole dei piloti, spesso considerati come dei semplici attori di uno spettacolo che deve comunque andare in scena".
"Quando uno sport diventa la tua vita – ha concluso Rossi – la passione e la voglia di migliorarsi fa passare in secondo piano altre considerazioni. La paura e l’adrenalina si mischiano, diventano parte integrante anche della stessa pulsione che fa scendere in pista per cercare la prestazione".