Rete idrica, nessuna traccia di Pcb nell’acqua della città

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I dati relativi alle ultime analisi effettuate sui punti rete dei quartieri di Folzano, Sereno – Fornaci, Chiesanuova, Girelli e Lamarmora sulla possibile presenza di Pcb e Cromo VI nell’acqua hanno dato nel primo caso esito negativo, vale a dire, nessuna presenza di Pcb, e nel secondo solo una minima presenza di Cromo VI.

DI SEGUITO LA NOTA DELLA LOGGIA E LE DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE VILARDI:

Le analisi ai suddetti punti rete come per tutti gli altri punti rete della città (in totale 26) vengono effettuate con frequenza mensile secondo un protocollo condiviso con l’ASL. La ricerca dei cogeneri di PCB da vent’anni viene effettuata annualmente su tutti i pozzi del civico acquedotto di Brescia. Essendo sempre risultata negativa non vi è stato motivo per estenderla ai punti rete. In seguito però alle notizie riportate sui media locali dopo la trasmissione televisiva di Presa Diretta (RAI 3) del 31 marzo scorso, per scrupolo il 2 aprile sono state immediatamente effettuate le ricerche dei PCB anche ai punti rete della Zona Sud. “Le analisi – spiega l’assessore all’ambiente Paola Vilardi – hanno confermato la totale assenza del PCB. Va comunque segnalato che per il futuro continueremo a mantenere la ricerca annuale del PCB nei pozzi.” Per quanto riguarda, invece, il Cromo VI (da noi ricercato ancorché non sia previsto dal D.lgs. 31/2001), la presenza rilevata del Cromo Totale (di cui fa parte anche il Cromo VI) è ampiamente inferiore ai limiti di legge, vale a dire il D.lgs.31 del 02.02.2001 che disciplina la potabilità delle acque adibite al consumo umano ed è l’unico riferimento normativo valido per tutti i Gestore del Servizio Idrico Integrato d’Italia; detto decreto legislativo recepisce la direttiva comunitaria 98/83CE del 03/11/1998 che a sua volta fa riferimento alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ogni altro riferimento normativo, per quanto riguarda la valutazione dell’acqua idonea al consumo umano, non è pertinente e può invece risultare fuorviante. “Vorrei infine ricordare – conclude Vilardi – che ogni cittadino può chiedere le tabelle e le analisi effettuate agli uffici di A2a che si occupano del ciclo idrico, nel rispetto della massima trasparenza i dati sono da tutti consultabili.”

 

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