A Trenzano due sfratti bloccati dalla solidarietà. Con un comunicato l’associazione Diritti per Tutti annuncia che domani non si terrà il picchetto per rimandare lo sfratto di due famiglie del posto.
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:
Domani a Cossirano di Trenzano si prevedeva una giornata di scontri e tensioni; invece proprio
alla vigilia di una nuova grande mobilitazione per impedire lo sfratto della famiglia di Abdelkrim, arriva una soluzione rispettosa di due principi irrinunciabili: il passaggio da casa a casa ed il mantenimento dell’unità del nucleo famigliare. Attraverso l’ intervento di diversi soggetti che sono scesi in campo per trovare un’alternativa (tra gli altri alcuni cittadini del comune di Trenzano, la parrocchia di Cossirano, la Caritas) si è delineato un percorso che ha portato ad un accordo con le due famiglie sotto sfratto, con l’Associazione Diritti per tutti e col comitato provinciale, che erano pronti domani, nonostante le minacce arrivate dalla Prefettura che aveva paventato l’arrivo a Cossirano di reparti mobili di polizia e carabinieri, a mettere in campo un nuovo picchetto e a resistere a tutti i costi. Sono stati individuati due alloggi vuoti messi a disposizione da un proprietario privato dove potranno trasferirsi le famiglie dei due muratori, licenziati col sopraggiungere della crisi dell’edilizia, che potranno così restare uniti ai loro bambini e alle loro mogli: Abdelkrim infatti ha due bambine di 6 e 2 anni ed un neonato di quasi 3 mesi; Abdelali invece ha una primogenita di 6 anni e due bambini di quasi due anni e 5 mesi. Lo sfratto domani non ci sarà perchè il proprietario dei loro appartamenti ha acconsentito ad un rinvio al 31 gennaio per dar modo alle due famiglie di traslocare. Viene quindi sospesa anche la mobilitazione ed il prossimo picchetto si svolgerà in città, a Brescia, il 28 novembre in via Alghisi 2.
La situazione di Cossirano di Trenzano era una delle più difficili e delicate (si era arrivati al sesto blocco) e l’importante risultato raggiunto, cioè il passaggio da casa a casa, dà ancora più slancio alla campagna di mobilitazione per ottenere una moratoria degli sfratti per morosità incolpevole, a livello nazionale o in suboerdine su scala locale, e l’istituzione di un centro di emergenza abitativa nei prefabbricati dove alloggiavano gli operai della metropolitana a S Polo o in altri grandi edifici sfitti presenti nel nostro territorio.
Ecco un altro risultato che non ci sarebbe stato senza l’intervento dell’associazione Diritti per tutti: per mettere in campo iniziative di solidarietà e di risoluzione del problema era necessario bloccare lo sfratto anche come hanno fatto loro, altrimenti queste due famiglie sarebbero finite in strada con 6 bambini piccoli oppure con i nuclei famigliari disintegrati e separati.
Fortunatamente grazie a questi geni di diritti per mohamed sempre meno gente farà la cazzata di affittare casa agli extracomunitari.
senza lavoro da anni e continuano a fare figli. Ovvio che l’idea di tornare al proprio paese di origine nemmeno li sfiora.