Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha concesso l’Alto Patronato all’iniziativa “Posa delle Pietre d’Inciampo” prevista a Brescia e Concesio il 23 novembre prossimo.
Liniziativa è promossa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura in collaborazione con:
Comune di Brescia, Comune di Collebeato, ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati), Archivio storico per la Resistenza e letà contemporanea dellUniversità Cattolica – sede di Brescia, Associazione Fiamme Verdi, ANPI (Associazione Nazionale Partigiani), Casa della Memoria, Circoscrizione Centro, Padri della Pace, Università Popolare Astolfo Lunardi, Conservatorio di Musica Luca Marenzio, Istituto Cesare Arici, Liceo Scientifico Annibale Calini, Liceo Scientifico Nicolò Copernico, Liceo Veronica Gambara, Istituto Piamarta – ITI Artigianelli, Scuola Secondaria di I grado Ignazio Silone di Collebeato, Club Amici della Musica Collebeato.
Alle ore 8,30 Brescia ricorda Roberto Carrara e Domenico Pertica Contrada del Carmine 39,
alle ore 9,00 Brescia ricorda Andrea Trebeschi, Via delle Battaglie 50, breve intervento del Sindaco di Brescia Adriano Paroli e di Bernhard Hauer, Console Generale Aggiunto del Consolato di Germania a Milano
alle ore 9,45 Brescia ricorda Angelo Cottinelli, Via delle Battaglie 16,
alle ore 10,30 Brescia ricorda Alberto e Guido Dalla Volta, Piazza Vittoria 11,
alle ore 11,15 Brescia ricorda Severino Fratus, Via F.lli Ugoni 6,
alle ore 12,00 Brescia ricorda Mario Ballerio, Viale Venezia 45,
alle ore 12,30 Brescia ricorda Emilio Falconi, Via G. Bonomelli 62, breve intervento del presidente della Ccdc Alberto Franchi,
alle ore 15,00 Collebeato ricorda Enrico Brognoli Via Roma 10, breve intervento del Sindaco di Collebeato Antonio Trebeschi, segue poi un incontro con Gunter Demnig presso il Municipio.
Le Pietre e la città
Una città è formata da tante pietre che sapientemente accostate costruiscono gli edifici, le piazze e le strade. In questo paesaggio di pietre vivono uomini, donne, giovani e bambini con le loro passioni, gioie e sofferenze. Una curiosa simbiosi tra lesempio più alto della vita e linanimato per eccellenza crea la città. Così è anche Brescia, dove il medolo o il Botticino abbondano e dove ora giungono le Pietre dinciampo.
In un tempo non troppo lontano a Brescia e in tante altre città italiane ed europee improvvisamente e violentemente si crearono dolori e vuoti: uomini catturarono, torturarono e deportarono altri uomini solo perché, accecati dallidolatria della razza superiore, li vedevano diversi, e infine li uccisero. Oltre il dolore dei parenti e degli amici restarono molti vuoti nella città, perché la violenza perpetrata su alcuni suoi cittadini è una ferita al suo intero tessuto sociale.
Ora per lenire quella ferita e per ricordare ci affidiamo alle Pietre dinciampo piccoli sampietrini, deposti nel selciato del marciapiede davanti al portone della casa di chi è stato arrestato, deportato e ucciso dalla violenza della dittatura nazifascista.
Gunter Demnig ha sentito un giorno la necessità di posare queste piccole pietre dopo avervi inciso il nome e i dati salienti della vita di chi ha subito questa violenza. Iniziò nellanno 2000 perché si metteva in dubbio che ci fu la deportazione e il genocidio dei Rom e dei Sinti, prova generale della Shoah e dellannientamento dei malati di mente, dei disabili e degli oppositori politici. Gunter Demnig ormai passa la sua vita a deporre Pietre dinciampo in giro per lEuropa perché la sua idea è semplice, ma efficace e come una vera opera darte parla alla mente e al cuore di chi si ferma a osservare e leggere. La Pietra dinciampo riporta a casa persone che tra mille sofferenze morirono lontano, private della loro identità, ridotte a numeri, che spesso non ebbero neppure una tomba. E se pensiamo che proprio le tombe e il rispetto dei morti contraddistinguono luomo dalla belva ci rendiamo conto una volta di più della disumanità di chi uccideva e bruciava i cadaveri nei forni crematori.
Anche da quelle sofferenze è nata la nostra libertà, la nostra democrazia, la nostra Repubblica, la nostra Unione Europea. In un momento di crisi che non è solo economica, ma anche di valori è doveroso riflettere sul nostro passato e sulla vita di chi morì sotto la dittatura, per attingere nuove forze e ricostruire un nuovo patto sociale.
Il progetto di Demnig ha respiro europeo, perché la sofferenza causata dal nazismo travolse l intero continente. Noi oggi gioiamo del Premio Nobel per la Pace attribuito allUnione Europea e siamo lieti che anche il Presidente della Repubblica Federale di Germania abbia risposto alla nostra sollecitazione con un messaggio di apprezzamento e di sostegno al nostro progetto.
Il progetto Pietre dinciampo ha però liberato energie positive: giovani studenti si sono impegnati a ricostruire la vita dei nostri concittadini vittime dei Lager e offrono le loro biografie a tutti noi, perché il vuoto lasciato da quelle morti non è solo un fatto privato dei familiari e degli amici, ma riguarda lintera comunità. Un segno di speranza per il nostro futuro lo leggo anche nel fatto che proprio davanti alle case di due vittime sorgano due scuole elementari dove bambini delle più diverse origini e religioni studiano, giocano e crescono insieme.
Altre energie positive si libereranno quando ognuno di noi davanti ad una Pietra dinciampo arresterà il suo correre e si interrogherà ponendosi non la domanda dovera Dio ad Auschwitz? bensì dovera luomo ad Auschwitz? allora queste piccole pietre offriranno il loro contributo a costruire una città più giusta, attenta a promuovere la dignità umana nel rispetto delle diversità. In questo senso laugurio è che a questa prima posa di Pietre dinciampo ne possano seguire altre per ricordare possibilmente tutte le vittime bresciane dei Lager.
Infine un sentito ringraziamento va al Infine un sentito ringraziamento va al Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano per averci concesso il suo Alto Patronato, al Sindaco di Brescia Adriano Paroli e al Sindaco di Collebeato Antonio Trebeschi per aver sostenuto il progetto e permesso la sua realizzazione e a quei giovani studenti che con i loro insegnanti si sono appassionati e hanno ricercato documenti e testimonianze per scrivere i profili biografici raccolti in questo opuscolo.
Alberto Franchi
Presidente Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura