No-Tav anche in Franciacorta. Un’assemblea a Cazzago ha fatto il punto della situazione

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(a.c.) La protesta no-tav sta arrivando anche in Franciacorta. Le informazioni circa i contenuti delle trattative con i singoli comuni interessati dal passaggio della linea ad alta velocità sono poche, anzi quasi nulle. Secondo gli organizzatori dell’assemblea pubblica che si è tenuta nei giorni scorsi a Cazzago San Martino è questa una deliberata strategia per far sì che gli enti trattino singolarmente e non si mettano insieme, perché avrebbero più forza.

Nell’assemblea cazzaghese di Rifondazione Comunista alcuni esperti dell’argomento hanno evidenziato, con dati alla mano (ci sono diversi siti che li propongono in maniera dettagliata, ad esempio questo), l’obsolescenza del progetto e l’incremento dei costi per la collettività nel corso degli anni, dagli 8 milioni iniziali (nel 1992) ai 50 attuali, necessari per ogni singolo chilometro di linea. Soldi pubblici, ovviamente.Gli stessi soldi che mancano per l’ammodernamento delle linee utilizzate dai pendolari, o più in generale per il mantenimento dei livelli attuali del welfare. Fiorenzo Bertocchi, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, ha anche parlato delle ripercussioni del progetto in termini di cantieri, cave di prestito e infrastrutture complementari. Ha davvero bisogno di tutto ciò la Franciacorta?

 

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