“Qual è il metro di giudizio per valutare A2A? I numeri parlano chiaro e ci dicono che in quattro anni, dal 2008 ad oggi, l’azienda che ha assorbito le municipalizzate di Brescia e Milano ha riportato un debito 4 miliardi di euro”. Lo dichiara Francesco Patitucci, consigliere regionale dell’Italia dei Valori.
“Nonostante una gestione fallimentare, il management di A2A può vantare retribuzioni di tutto rispetto; una nota ancor più stonata in un periodo di crisi come quello attuale. E la previsioni per il futuro non sono migliori anzi – continua il consigliere regionale di IdV -, se davvero si andrà verso una grande multi utility del nord Italia, ecco che i soci (come il comune di Brescia) saranno costretti ad investire più denaro per consolidare le proprie quote se non vorranno recitare il ruolo di comparse ininfluenti o poco più. Ma ne vale la pena?”.
“Per trasformare quello che oggi è un peso per la comunità bresciana in una risorsa per il territorio bisogna puntare sulle fonti rinnovabili, sul riciclo dei rifiuti e sulla mobilità sostenibile. Vanno sfruttare i finanziamenti europei per dotare Brescia di un sistema tecnologico in grado di farla diventare una “smart city”. Così – conclude Patitucci -, A2A diventerà una risorsa e non si ridurrà ad essere un insieme di sedie riservate a professionisti della politica e consulenti".
Patitucci parla senza conoscere. Il debito di 4 mld di A2A è per circa 2/3 ereditato da AEM; solo il restante terzo è figlio della gestione di questi anni.
Ciò detto, essendo gli amministratori di questi anni gli stessi di AEM (Zuccoli e Ravanelli), la china che è stata intrapresa ha condotto a peggiorare le performance
"ha riportato un debito di 4 miliardi di euro" cosa vuol dire tecnicamente e dove sta scritto questo numerone ? Forse Patitucci allude all’indebitamento finanziario netto, che misura la sostenibilità del debito finanziario, che è appunto di 4 miliardi. Ma allora parliamo anche del crollo del EBITDA, del ROE e del ROI (principali indici di redditività)e magari del -625% dell’utile netto netto. Il tutto pur di fronte ad un incremento di fatturato. Per concludere che forse prima di pensare a Brescia smart city (dove lo avrà letto ?) bisognerebbe reclutare un Bondi o un esperto di cost cutting e cost management. Ma a questo punto non so basterebbe il Presidente di Accenture o Mc Kinsey…