L’avvio del confronto non è ancora stato messo a calendario ma la discussione tra Gruppo Ubi Banca e rappresentanti dei lavoratori si preannuncia di una certa delicatezza dopo la presentazione del programma di ristrutturazione: 84 chiusure a livello nazionale, 9 nel bresciano.
L’obiettivo del quinto istituto di credito italiano, nato nel 2007 dalla fusione di nove banche tra le quali il Banco di Brescia e la Banca di Valle Camonica, è quello di ridurre i costi gestione eottimizzare le risorse. Secondo Ubi Banca la riorganizzazione – che vorrebbe operativa dalla dine di febbraio – non avrà immediati impatti sul fronte occupazionale, anche se sarà necessario adottare misure di mobilità territoriale. Il piano prevede la chiusura di 84 punti commerciali (36 filiali e 48 minisportelli) e la trasformazione di 38 filiali in minisportelli. La provincia di Brescia è il territorio più colpito da questa riorganizzazione con sette filiali e due minisportelli, tutti del Banco di Brescia. Chiuderanno le filiali di Chiari, Gussago, Lumezzane, Manerbio, Ospitaletto, Salò e Leno; destinati alla chiusura anche i minisportelli di Lumezzane Pieve e quello di Barghe.
Era ora, dovrebbero chiuderle tutte le filiali bancarie che NON si autosostengono, d’altronde nell’era di INTERNET sono davvero un controsenso
Le filiali bancarie, sopratutto nell’ultimo decennio sono servite solo al mascherare la FINTA capitalizzazione delle banche (ricordate quando i singoli sportelli venivano compravenduti da banca a banca anche per 15.000.000 € CAD ?? E magari senza clientela ?? Tutta aria fritta)
Quando le banche impareranno a lavorare Sara sempre troppo tardi ………