In attesa che Brescia e Verona si mettano d’accordo su cosa ne sarà del D’Annunazio, lo scalo bresciano continua a essere una cattedrale nel deserto. Senza voli e senza passeggeri anche i dipendenti ne stanno facendo le spese. Ieri è stata firmata per la prima volta da azienda e sindacati la cassa integrazione straordinaria per 24 mesi per 72 lavoratori dell’aeroporto di Montichiari. La cassa integrazione – che riguarderà anche i lavoratori con contratto a termine e, a breve, i somministrati (ex interinali) – certifica uno stato di crisi già noto. “Tutti sanno che l’aeroporto non funziona” spiega una nota della Cgil “che non ha traffico e che questo avviene nonostante gli investimenti fatti (linea diretta per il carburante o il nuovo magazzino, solo per fare due esempi). La realtà è che, se il traffico passeggeri non c’è mai stato e lo stesso piano industriale parla oramai solo di traffico merci, gli aeroporti vicini stanno portando via il poco traffico cargo che c’è a Montichiari. In pratica, mentre gli altri crescono, Montichiari diventa sempre più residuale”.
Sarebbe opportuno – continua la nota della Cgil – “aprire una riflessione su questi dati di fatto. Sappiamo che a Brescia ci sono resistenze a fare in modo che si formi una società unica tra Brescia e Verona, propedeutica a un sistema di alleanze serio con l’intero sistema aeroportuale lombardo e del Nord Italia. La nostra impressione è che queste resistenze non siano però utili all’aeroporto di Montichiari, che potrebbe al contrario intraprendere la strada di uno sviluppo possibile all’interno di un sistema di alleanze più allargato. Con beneficio per il territorio, per l’economia bresciana e per i lavoratori e le lavoratrici”.
E adesso il presidente Virgilio Bettinsoli abbia il buon gusto di DIMETTERSI!!!
ma chiudetelo quell’aeroporto!!!!!!!!!!!!! N O N N E P O S S I A M O P I U’ !!!!!!!!!!!!!!