Roberto Lancini, consigliere provinciale della Lega e consigliere del Cda di “Serenissima” Spa, replica alle dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni dal consigliere regionale Parolini in merito al piano finanziario della società autostradale che, a suo avviso, non garantirebbe concreti interventi strutturali sul territorio bresciano:
“Ho letto con notevole attenzione gli articoli apparsi sui quotidiani locali riportanti le dichiarazioni del Consigliere Regionale Parolini – afferma Lancini – e, pur condividendone le preoccupazioni, non posso però evitare di esprimere il mio personale disappunto sui toni e sull’analisi complessiva, fuorviante ed ingenerosa nei confronti di chi, oggi, pur non avendone la benché minima responsabilità, si sta attivando nell’interesse dell’ente provinciale che rappresenta. Ritengo quindi corretto nei confronti dei lettori contestualizzare la problematica sollevata dal consigliere regionale, inserendola nella giusta cornice e fornendo il quadro completo della situazione e degli eventi.
Il piano finanziario della società autostradale Brescia Padova (Serenissima) non nasce oggi, ma viene definito nel luglio 2007. In tale circostanza, il piano finanziario della Brescia Padova non aveva la minima traccia di investimenti strutturali sul territorio bresciano, benchè nel Consiglio di amministrazione sedessero illustri esponenti bresciani, e mi riferisco all’ex Presidente della Provincia Cavalli “anche lui esponente PDL come Parolini”, che ricopriva addirittura la carica di vice Presidente, ed all’ex Sindaco di Brescia Corsini, poi sostituito dall’avvocato Mina.
Se non fosse intervenuta la procedura di Infrazione Europea a bloccarne l’attuazione, tale piano sarebbe stato convenzionato e non avrebbe garantito per il territorio bresciano alcun investimento strutturale sulla viabilità per tutta la durata della convenzione stessa, ovvero sino al 2026.
Archiviata la procedura di Infrazione Europea (fine 2009), la società Brescia Padova ha predisposto con Anas l’aggiornamento del piano finanziario, che però necessitava di un ridimensionamento dei costi. Il 18 giugno 2010 c’è stato il rinnovo del Consiglio di amministrazione e, verificando il piano finanziario da licenziare, ci si è accorti dell’assenza di investimenti strutturali sul territorio bresciano per la mancata elaborazione dei progetti preliminari delle opere.
Non essendo possibile inserire in convenzione un’opera priva di progetto preliminare e di quantificazione dei costi, si è convenuto con gli enti interessati di introdurre nella stessa un nuovo articolo “art. 2bis”, che prevede per il Concessionario (società Brescia Padova) l’obbligo di sviluppare la progettazione preliminare delle opere richieste dalla Provincia di Brescia, stabilendo un percorso vincolante per l’inserimento delle opere negli impegni di investimento.
Convenzione proposta ad Anas in data 30 luglio 2010, 42 giorni dopo l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione.
Tutto questo grazie alle pressanti sollecitazioni dell’attuale Presidente Molgora e in controtendenza al clima economico che ha portato, invece, alla soppressione di parecchi degli interventi sul territorio Veneto, già previsti nell’originaria proposta di convenzione del 2007.
Entro fine mese vi sarà quindi la firma della convenzione tra la società Concessionaria (Brescia Padova) e l’ente Concedente (Anas), dopo di che la società Concessionaria provvederà a predisporre l’appalto per il progetto di massima, per il progetto definitivo e per quello esecutivo dell’opera, nonché dello studio di Impatto Ambientale. Iter che comunque si sarebbe dovuto seguire anche se le opere fossero già incluse nel piano finanziario.
Unica aggravante 5-6 mesi per l’inserimento delle opere tra gli impegni di investimento già convenzionati.
Riteniamo che il tempestivo intervento della Provincia abbia di fatto ricondotto la problematica nel giusto contesto, pur non sottovalutando le preoccupazioni di Parolini.
Sarà quindi nostra cura seguire l’iter procedurale ed assicurarci che venga predisposto un progetto adeguato e funzionale, considerando però che l’infallibilità non è un dono concesso a noi mortali e che, su certe problematiche, sarebbe forse meglio confrontarsi una volta di più piuttosto che ricercare i colpevoli poi, come per esempio si potrebbe benissimo fare sul problema della famosa autostrada della Val Trompia oppure sullo snodo dell’uscita dell’autostrada di Brescia Centro.”