▼ Corda molle a pagamento dopo l’estate? Decide il Tar lombardo
Sarà il Tar lombardo a giudicare sul ricorso con cui la società Autovia Padana – gestore della cosiddetta Corda Molle – ha chiesto l’annullamento dell’atto ministeriale che impone al concessionario di posticipare l’entrata in vigore del pedaggio lungo i 13 chilometri che collegano Ospitaletto con Montichiari.
Il provvedimento, come noto, era stato promosso dal ministro Matteo Salvini dopo le forti pressioni arrivate dai sindaci e dai cittadini del territorio (già 11mila firme raccolte con la petizione online), che chiedono a gran voce – e senza eccezioni – di confermare la gratuità della strada. Un tentativo di posticipare il problema per consentire ai tecnici del ministero di trovare una soluzione che accontenti Autovia (gli aiuti diretti sono vietati e l’ipotesi di consentire l’aumento dei pedaggi su altre tratte presenta qualche problema di altra natura) ed eviti l’introduzione del pagamento: 10 centesimi al chilometro per le auto e 20-25 per i mezzi pesanti.
Il concessionario – in virtù di un accorto con il ministero del 2018 – ha infatti diritto a introdurre il pedaggio per rientrare dell’investimento da 160 milioni messo in campo per il completamento della bretella. Non appena ultimati i lavori, diceva il contratto. Per questo Autovia ha già installato le telecamere che renderanno operativo il sistema (come per Pedemontana sarà a 10 centesimi a km per le auto e 20-25 centesimi per i mezzi pesanti, dunque senza caselli). Se i giudici dovessero dare ragione ad Autovia, fra poche settimane (dopo l’estate, al massimo entro fine anno), si pagherà per passare di lì. Altrimenti tutto rimarrà congelato fino al 2025.
Nel frattempo, però, Roma ha incassato una prima sconfitta, se pure non decisiva. Il ministero, infatti, aveva chiesto che ad affrontare il caso fosse il Tar del Lazio o, in subordine, quello di Brescia. Ma per i giudici la competenza non può che essere lombarda.