Sono molti ancora i dettagli da chiarire nella tragica vicenda della morte di un uomo rimasto incastrato nel meccanismo di un cassonetto per la raccolta dei vestiti usati.
Il dramma si è consumato nella vicina provincia di Bergamo, a Canonica d’Adda all’interno di un’isola ecologica, con probabilità nella notte tra domenica e lunedì. Nella mattinata del 6 maggio un dipendente dell’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti si sarebbe accorto che qualcosa fuoriusciva dal cassonetto. Avvicinandosi avrebbe fatto la terribile scoperta: si trattava infatti di una persona che con tutta probabilità avrebbe tentato di recuperare qualcosa dall’interno del contenitore meccanizzato nel quale vengono solitamente posti abiti e accessori usati e destinati alle persone indigenti.
Al momento non sono note le cause del decesso dell’uomo, di cui non si è certi delle generalità – potrebbe trattarsi di un cittadino nordafricano con età compresa tra i 20 e i 30 anni -, ma secondo le prime ipotesi questo sarebbe rimasto soffocato. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Treviglio e gli agenti della Polizia Locale di Fara e Pontirolo, che avrebbero da subito escluso l’evento violento. Inutile purtroppo, la presenza dei sanitari di ambulanza e automedica che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. La salma si trova all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in attesa del riconoscimento. Intanto il pubblico ministero ha disposto l’autopsia e nelle prossime ore potrebbe aprire un fascicolo d’inchiesta sul caso.
Come detto sarebbero necessari ulteriori accertamenti per comprendere l’esatta dinamica dell’accaduto, che ricorda un analogo episodio che ebbe come vittima un bambino di soli 10 anni. Si riapre così la discussione in merito alla pericolosità dei cassonetti nei quali si immettono gli abiti usati, già da tempo considerati potenzialmente rischiosi.
