▼ Regione, bocciata la mozione-Caparini contro la chiusura delle scuole per il ramadan

Il risultato finale, con scrutinio segreto, è stato di 34 voti contrari e 33 a favore (tra cui gli 11 leghisti firmatari), con dieci esponenti della maggioranza che si sono schierati insieme all'opposizione.

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Un mussulmano in preghiera, foto generica da Pixabay

A sorpresa il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato la mozione della Lega – il cui primo firmatario era il leghista Davide Caparini – finalizzata a restringere le maglie dell’autonomia degli istituti scolastici relativamente alle chiusure temporanee per “celebrare” i giorni di ramadan.

Il risultato finale, con scrutinio segreto, è stato di 34 voti contrari e 33 a favore (tra cui gli 11 leghisti firmatari), con dieci esponenti della maggioranza che si sono schierati insieme all’opposizione.

“Quando sono messe in discussione le conquiste del diritto, i valori e le libertà costituzionali, la Lega è e sarà sempre in prima linea per difenderle. Dobbiamo essere forti con i prepotenti e disponibili con i deboli”, ha commentato Caparini dopo la sconfitta. “Sempre più spesso – si legge ancora in una nota – sentiamo parlare di inclusione e non di integrazione e questa è una pericolosa deriva da contrastare. Sia chiaro, la cultura di riferimento è la nostra, quella che si riconosce nella Carta dei Diritti fondamentali dell’uomo, che ha il suo fondamento nella parità tra uomo e donna e nel rispetto delle diversità”.

“Il calendario scolastico – ha aggiunto Caparini – influisce inevitabilmente anche sull’organizzazione della vita familiare, sugli alunni nonché sui servizi connessi alle attività didattiche, tenuto conto anche dell’impegno assunto dalle competenti autonomie locali. Autonomia scolastica però, non significa anarchia, o presa in giro per motivi prettamente ideologici come è accaduto a Pioltello. Lo abbiamo ribadito anche in aula: il calendario deve rispondere alle esigenze derivanti dal Piano dell’Offerta Formativa. Le stesse persone che volevano togliere i crocefissi dalle classi – ha concluso Caparini – oggi ci vengono a dire che dobbiamo chiudere per una festività religiosa di una confessione che non ha alcun accordo con lo Stato come tante altre confessioni. Noi siamo, senza se e senza ma, a baluardo dei valori costituzionali e occidentali”.

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