“La nostra mission non è soltanto produrre vini di eccellenza a un prezzo ragionevole e promuoverli, ma anche quella di fare da ambasciatori del territorio e da stimolo perché le sue eccellenze vengano valorizzate”. A dirlo – anzi: ribadirlo – è Mauro Tognoli, presidente della Cooperativa vitivinicola Cellatica-Gussago: la più piccola – ma certamente una delle realtà più dinamiche – all’interno del consorzio della Franciacorta.
La cooperativa cellatichese, nata nel lontano 1952, negli ultimi anni sta conoscendo una nuova giovinezza grazie all’impulso del presidente, che sul piatto – per portare valore aggiunto – ha messo anche l’esperienza ad alto valore turistico maturata, non solo in ambito provinciale, come presidente e ad di società pubbliche e private preposte allo sviluppo del territorio.
In Franciacorta il lavoro di Tognoli è stato quello di investire sulle sinergie con il territorio, recuperando vigneti abbandonati (in particolare Cellatica Doc e Igt Ronchi), potenziando la rete distribuita e lavorando sull’identità e la conoscibilità del marchio. Ma non solo. Significativo è stato anche il sostegno ai giovani e alla formazione.
In questo contesto, ad esempio, si inserisce la recente decisione di finanziare una borsa di studio a una studentessa dell’Accademia Symposium di Rodengo Saiano, scuola di formazione agroalimentare e turistica che vive nei suggestivi spazi del convento dei Frati Francescani di via Pavoni. Una realtà (il presidente della Fondazione è Lorenzo Morelli, il rettore dell’Accademia padre don Luigi Cavagna) che forse non tutti conoscono ma che rappresenta senza dubbio una delle eccellenze del territorio della Franciacorta.
Con il direttore del percorso Its, Giacomo Finotto, la Cooperativa Cellatica-Gussago ha così premiato l’attività di una studentessa, autrice di un approfondito elaborato in cui, partendo dalla storia della Franciacorta, si arriva fino alle questioni della qualità del prodotto, della valorizzazione del marchio e del marketing territoriale (altre due borse sono state finanziate da Banca Valsabbina e dalla “Proprietà fondiaria e territorio” guidata dall’avvocato Bartolomeo Rampinelli Rota).
“Le nostre attività – ha commentato Tognoli – non possono prescindere da quei valori umani che da oltre settant’anni sono alla base del nostro operato, che prende le mosse dalla convinzione che l’agricoltura è innanzitutto salvaguardia e cura del territorio: vero patrimonio da preservare per le generazioni future che ne diverranno, a loro volta, custodi. Oggi più che mai – ha agginto – è dunque necessario individuare e formare giovani che, spinti da una vera passione, decidano di intrecciare le loro vite al mondo agricolo, vero punto di contatto tra Essere Umano e Madre Terra, favorendone uno sviluppo sostenibile e al passo con i tempi, coniugando l’utilizzo di nuove tecnologie ad una rispettosa valorizzazione dei metodi e dei principi del passato”.