Brescia e l’intero mondo della letteratura italiana sono in lutto per la scomparsa di Maria Venturi, scomparsa ieri all’età di 90 anni.
Venturi (classe 1933) era originaria di Venezia, ma a sette anni si era trasferita con la famiglia nella leonessa, dove si è sposata e sono nate le sue due figlie.
Dopo la maturità classica si è laurea in Lettere antiche. Da giovanissima pubblica i primi racconti sul settimanale Novella (diretto dal giallista Giorgio Scerbanenco), che poi la assumerà. Nel frattempo, a 25 anni, invia l’incipit del suo primo romanzo a Italo Calvino, che le risponde incitandola a finirlo (cosa che non accade).
Nel 1970 diventa giornalista professionista e nel 1979 assume la direzione di Novella 2000. Due anni dopo diventa direttrice di Annabella (poi Anna), iniziando una rubrica in cui dialoga con le lettrici (celebre sarà poi la sua “Lezioni d’amore”). Nel 1986, quindi, lascia il giornale, continuando però a scrivere su diversi giornali.
In quel periodo torna alla sua passione giovanile e, su spinta di Oreste Del Buono (Rizzoli), pubblica il primo romanzo, che diventa poi una serie televisiva con Margherita Buy. Tra il 1992 e il 1993 tre altri suoi libri finiscono in tv (La storia spezzata, La moglie nella cornice e Il cielo non cade mai). Nel 1998 Venturi crea il soggetto per la fortunata serie Incantesimo. Nel 2004 è tra gli autori di Orgoglio. Poi di Butta la luna (2006) e Paura di amare (2010).
L’ultimo suo romanzo è Tanto cielo per niente, pubblicato da HarperCollins Italia nel 2018. Maria Venturi lascia il marito Andrea Mariani e le due figlie.
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