Piano di Accumulo Capitale: per un investimento a “piccoli passi”

Un Piano di Accumulo Capitale, spesso indicato con l’acronimo PAC, è una soluzione di investimento a medio-lungo termine che si basa sul versamento rateale, spesso a cadenza mensile oppure trimestrale, per un periodo di tempo che può avere scadenze di pochi anni (per esempio 3 o 4) o decisamente più lunghe (anche più di 30 anni), a seconda di quelli che sono gli obiettivi della pianificazione finanziaria di ognuno.

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Risparmi, soldi, denaro, foto di Andrea Tortelli, www.bsnews.it
foto di Andrea Tortelli, www.bsnews.it

Un Piano di Accumulo Capitale, spesso indicato con l’acronimo PAC, è una soluzione di investimento a medio-lungo termine che si basa sul versamento rateale, spesso a cadenza mensile oppure trimestrale, per un periodo di tempo che può avere scadenze di pochi anni (per esempio 3 o 4) o decisamente più lunghe (anche più di 30 anni), a seconda di quelli che sono gli obiettivi della pianificazione finanziaria di ognuno.

Uno degli scopi di questa strategia è quello di far crescere in modo progressivo il capitale investito, crescita che è in parte legata anche all’interesse composto, ovvero quello il cui calcolo è effettuato su una cifra che comprende anche gli interessi maturati nel corso degli anni precedenti.

Un PAC investimento è una strategia che si basa sui “piccoli passi” e può essere considerata anche un’interessante forma di risparmio.

Tra gli obiettivi che ci pone con questa soluzione c’è anche quello, nei limiti del possibile, di ridurre le oscillazioni e le volatilità che come noto caratterizzano i vari mercati finanziari.

PAC: caratteristiche principali

Due delle principali caratteristiche dei Piani di Accumulo Capitale sono la regolarità degli investimenti e l’inclusività; solitamente infatti queste soluzioni prevedono versamenti periodici su base mensile di cifre che possono essere più o meno consistenti; il PAC quindi può rappresentare una strategia interessante per coloro che non possono o non vogliono effettuare un investimento di una grossa somma denaro in un’unica soluzione (come per esempio prevedono i PIC, i Piani di Investimento Capitale).

Si deve anche sottolineare che i PAC hanno tra le loro peculiarità la diversificazione automatica del portafoglio, una caratteristica che si basa sull’idea che un insieme di vari asset finanziari – diversi fra loro per tipologia, livello di rischio e rendimento – presenti un livello di rischio minore rispetto a un singolo investimento.

Le soluzioni solitamente previste dai PAC sono i fondi comuni di investimento e le SICAV (Società di Investimento a Capitale Variabile; sono società per azioni il cui oggetto è l’investimento collettivo di quanto raccolto tramite offerta al pubblico delle proprie azioni). Ricordiamo che un fondo comune è un asset finanziario che raccoglie il risparmio di molti investitori in un patrimonio unico utilizzato da gestori professionali in vari asset quali obbligazioni, azioni, materie prime ecc.

Un’altra caratteristica degna di nota dei PAC è che si tratta di soluzioni che consentono all’investitore di adattare l’investimento alle proprie esigenze finanziarie; si possono infatti scegliere piani che prevedono un esborso mensile relativamente basso, come per esempio 50 euro, oppure cifre molto più alte. Una persona, per esempio, potrebbe decidere di destinare una percentuale delle sue entrate mensili fisse a un Piano di Accumulo Capitale.

Quali sono i costi di un investimento PAC

Un investimento PAC può prevedere vari tipi di costi; fra questi si ricordano principalmente i costi di sottoscrizione (o commissioni d’ingresso); a questo proposito si ricorda che alcuni piani prevedono che una percentuale delle commissioni totali del piano sia versata al momento del primo versamento, mentre il resto sarà suddiviso su tutte le altre rate.

Possono essere poi previsti dei costi fissi; si tratta di diritti che vengono applicati non secondo un criterio percentuale, ma in misura fissa su ogni versamento.

Si devono poi considerare i costi gestionali, che altro non sono che i compensi per i gestori e i promotori del fondo. In alcuni casi, infine, possono essere previsti anche costi di uscita.

Il consiglio, a tal riguardo, è sempre quello di leggere attentamente le condizioni previste dal contratto di sottoscrizione.

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