di Sara Ferrari | – Abbiamo scritto di Febbraio come il mese dell’amore ma Febbraio è anche il mese del gatto… Coincidenze? Non credo.
Da secoli questi felini sono i protagonisti indiscussi di decine di proverbi, di vignette, di importanti quadri in praticamente tutti i Paesi del mondo, tanto che avere un giorno consacrato non può che essere il naturale riconoscimento.
L’Italia è stato il primo Paese a dedicare loro una festa. Siamo nel 1990 e la giornalista Claudia Angeletti chiede ai lettori della rivista Tuttogatto di scegliere una data in cui riservare feste e ringraziamenti ai mici. Viene preparato così un sondaggio dove la proposta vincitrice è quella della signora Oriella Del Col che motiva la sua idea, nel proporre il 17 Febbraio, proprio per i molteplici significati storici che rappresenta il numero 17.
La sua idea per questa data è dovuta a:
· “Il mese dei gatti e delle streghe”, Febbraio era così definito dai detti popolari;
· è il mese del segno dell’Acquario, ossia, secondo lo zodiaco, mese degli spiriti liberi ed anticonformisti come quelli dei gatti che non amano sentirsi oppressi da troppe regole;
· nella nostra tradizione il numero 17 è sempre stato portatore di sventura, stessa fama che, in tempi passati, caratterizzava il gatto;
· la losca reputazione del 17 è determinata dall’anagramma del numero romano “XVII” che si trasforma in “VIXI” ovvero “sono vissuto”, che si può tradurre come “sono morto”. Questo non vale per il gatto che, per leggenda, può affermare di essere vissuto altre vite;
· inoltre il 17 diventa “1 vita per 7 volte”.
Da allora, ogni anno, lo si celebra in questo giorno.
In seguito altre patrie gli hanno riservato un giorno specifico: se in Polonia si festeggia sempre il 17 Febbraio, negli Stati Uniti la data scelta è il 29 Ottobre, in Giappone il 22 Febbraio e in Russia il 1 Marzo.
Nella nostra città e provincia diverse realtà per omaggiare la Festa del Gatto dedicano giorni di apertura straordinari. Si organizzano talvolta anche concorsi a cui si può partecipare con il proprio gatto, altri ancora presentano iniziative specifiche per gli animali vaganti della zona e c’è chi mette a disposizione piccoli gadgets il cui ricavato è utilizzato per l’acquisto di pappe.
Si può restare aggiornati con le news consultando le pagine delle associazioni. Così come è anche possibile entrare in vari punti vendita di prodotti animali, dislocati sul territorio della città e provincia tutto l’anno, e acquistare cibo da donare lasciandolo nelle “ceste di raccolta” presenti. Comunque sia è importante ricordare che le associazioni sono aperte alle visite per poter conoscere i loro ospiti.
Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” diceva «Io e il mio gatto… siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene».
Maestro di indipendenza affettiva. Lo spirito del gatto sempre è stato e sempre sarà libero.
Insomma modi per comunicare amore e rispetto agli animali ce sono diversi, è sufficiente agire.
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CHI SONO?
Sara Ferrari… Laurea presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia come educatore e specializzazione in colloqui clinici ed attività consultoriali presso l’Università Cattolica passando per il corso di perfezionamento in Psicologia Clinica perinatale. La formazione professionale improntata agli studi psico-socio-educativi è stata applicata lavorando in servizi formativi ed educativi, in particolare in centri rivolti a minori per prevenzione del disagio ed alle famiglie per interventi di riduzione dell’abbandono scolastico. Parlo di animali con gli animali. Sono preda di amore folle per forme canine e gattose. Mi propongo di contribuire ad aiutare vite pure che spesso hanno zampe o ali.
