▼ Brescia, salvati 11 milioni di metri cubi d’acqua, ma quasi uno su tre va ancora perso

Sul fronte perdite, A2A Ciclo Idrico ha attivato da alcuni anni due progetti per individuare con tempestività e precisione eventuali dispersioni: la “distrettualizzazione” della rete e il progetto Aquarius.

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Acqua, foto generica da Pixabay

Ridurre le perdite e promuovere un uso più responsabile di una risorsa sempre più preziosa come l’acqua. Si muove dentro questo doppio binario l’azione messa in campo da A2A Ciclo Idrico per tutelare l’acquedotto cittadino. Una strategia che ha già dato buoni risultati: le perdite di rete sono in continua diminuzione, come certificato di recente anche dall’Arera, con una percentuale inferiore al 28% a fronte di una media nazionale del 42,2%. D’’altro canto negli ultimi 6 anni l’acqua immessa in rete è diminuita di quasi 7,5 milioni di metri cubi, segno che oltre alla riduzione delle perdite anche le campagne di sensibilizzazione per ridurre gli sprechi hanno dato frutto.

Sul fronte perdite, A2A Ciclo Idrico ha attivato da alcuni anni due progetti per individuare con tempestività e precisione eventuali dispersioni: la “distrettualizzazione” della rete e il progetto Aquarius.

I distretti. L’acquedotto di Brescia è una fitta e complessa rete lunga ben 639 chilometri. Un sistema che sarà suddiviso in 34 distretti, di fatto reti più piccole così da facilitare l’individuazione delle perdite (il distretto viene infatti dotato di misuratori di portata che monitorano in continuo i livelli) ma anche ridurre la pressione dell’acqua immessa in rete (riducendo le “sollecitazioni” delle tubazioni ed eventuali dispersioni in caso di rotture nelle tubazioni). Ad oggi sono già stati completati 15 distretti (Folzano, Violino, Prealpino, San Rocchino, Mompiano Sud, Mompiano Nord, Casazza, Fornaci, Zona Industriale, Villaggio Sereno, Buffalora, Chiesanuova, Primo Maggio, Sanpolino). Quattro distretti verranno realizzati nel 2024 (Urago centro, Urago nord, San Polo, Badia) per ulteriori 91,8 chilometri. Gli altri distretti verranno completati tra 2025 e 2026. Ogni distretto ha una centralina dedicata che, oltre al monitoraggio idraulico (perdite, pressione) effettua anche un monitoraggio chimico della qualità dell’acqua.

Nel frattempo, prosegue anche il progetto Aquarius, vale a dire il monitoraggio in continuo delle condizioni della rete tramite l’installazione di sensori in grado di rilevare il rumore determinato da eventuali fuoriuscite di acqua: quando ciò accade, i sensori trasmettono il dato a una piattaforma di elaborazione dati che, intrecciando tutte le informazioni, riesce a localizzare il punto in cui la tubazione è rotta o deteriorata. L’installazione dei sensori non comporta alcuno scavo perché per collocarli si utilizzano i normali pozzetti della rete. Dall’autunno 2019, data di avvio del progetto, ad oggi nel Comune di Brescia sono stati installati 452 sensori per il monitoraggio in continuo di 138 km di rete; 136 le perdite individuate e riparate.

Distretti e sensori hanno consentito di ridurre di 4 punti percentuali le perdite rispetto all’acqua immessa, passando dal 31,9% del 2017 al 27,9% del 2023. Ma dato ancor più importante, utilizzato da Arera per determinare la qualità tecnica degli operatori, è l’indicatore M1A, vale a dire i mc di acqua persi al chilometro al giorno, passati da 36,6 a 25,3. Vale a dire un calo di quasi il 31%. Un risultato riconosciuto anche dall’Autorità Nazionale che, lo scorso ottobre, ha premiato A2A Ciclo Idrico con 1,7 milioni di euro per la qualità tecnica e contrattuale del servizio, mezzo milione solo per il contenimento delle perdite idriche.

Va precisato che il calo del dato percentuale è meno significativo rispetto all’indicatore M1A perché accompagnato dalla riduzione dell’acqua immessa in rete (calando l’acqua immessa, si attenua anche il calo della curva percentuale). D’altro canto, i valori assoluti mostrano dati molto significativi: negli ultimi sei anni la riduzione delle perdite di rete ha consentito di “salvare” 3,5 milioni di metri cubi d’acqua. E al tempo stesso la riduzione dei consumi, ha evitato l’immissione in rete di quasi 7,5 milioni di metri cubi d’acqua. In totale, dal 2017 si sono salvaguardati 11 milioni di mc di una risorsa sempre più preziosa, pari all’acqua contenuta in oltre 4mila piscine olimpioniche.

L’obiettivo di A2A Ciclo Idrico è continuare in questa direzione, migliorando sempre più il servizio in coerenza con gli obiettivi via via indicate dall’Autorità di Regolazione ARERA.


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