Gentile direttore,
Martedì 23 gennaio, in consiglio regionale, è prevista l’approvazione definitiva del piano cave provinciale ghiaia e sabbia della provincia di Brescia. Dopo anni di gestazione arriva in aula un piano con un fabbisogno assolutamente irrealistico di 52 milioni di metri cubi per il prossimo decennio, a fronte di una media annuale di escavato negli ultimi 18 anni pari a meno di due milioni. Ricordo anche che codesto piano individua un consumo di suolo di oltre 500.000 m², pari al consumo determinato da decine e decine di PGT comunali sommati.
Mi permetto di sottolineare che questo voto è la prova del nove per molti consiglieri regionali bresciani che solo un anno fa, di questi tempi, erano impegnati da candidati nella campagna elettorale per le elezioni regionali. In molti dei territori interessati dal piano si tennero comizi elettorali da parte loro, caratterizzati da promesse come: “tutela del territorio”, “limitazione del consumo di suolo”, “attenzione al cumulo degli impatti ambientali” ecc.
Tra questi territori anche il mio, la Franciacorta: per essa molti candidati bresciani, tra cui anche il relatore del provvedimento in commissione sesta, spesero parole per la valorizzazione del Piano Territoriale Regionale d’Area che prevede linee guida chiare sulle tipologie di attività insediabili, nel rispetto di una zona che fa dell’ambiente un volano anche economico. Questo piano, invece, prevede ingrandimenti volumetrici assurdi per bacini a ridosso dei vigneti come nel caso del raddoppio della cava Bonfadina in territorio di Cazzago San Martino-Rovato o come nel caso del bacino di Paderno Franciacorta. In altri comizi tenutisi nella bassa centrale i cittadini hanno sentito da parte dei candidati parole di attenzione alla vivibilità di territori come Montirone, Ghedi, Poncarale ecc nei quali invece questo piano individua l’estrazione di quasi un terzo dell’intera volumetria provinciale! Sempre in analoghi comizi i territori della bassa orientale (Montichiari ecc), hanno sentito parole spese per la limitazione dell’impatto ambientale su territori già in parte irrimediabilmente compromessi dall’assurda concentrazione di discariche decisa da una cattiva politica programmatoria dei decenni scorsi.
Ebbene, è arrivato il momento di dimostrare ai cittadini di tutti questi territori che alle parole della campagna elettorale seguiranno i fatti. Faccio pertanto un appello a tutti i consiglieri regionali, in particolare a quelli bresciani, affinché votino con coscienza e coerentemente a quanto da loro promesso nei comizi elettorali. Posso dire che sul territorio provinciale ci sono decine e decine di realtà associative, centinaia di cittadini e amministrazioni comunali che osserveranno attentamente emendamento per emendamento quale sarà l’espressione di voto dei singoli consiglieri regionali perché l’importanza del provvedimento lo richiede. Il discrimine è molto semplice: i territori che hanno chiesto rispetto verranno ascoltati davvero o sono semplicemente un bacino elettorale da cui attingere ogni 5 anni?
Angelo Bergomi – Rovato
