▼ Richiami vivi nel giardino di casa: uccellatore valtrumplino condannato a sei mesi

"Costringere in gabbia tordi 'privandoli del volo e dei comportamenti tipici della selvatichezza, per crudeltà e senza necessità' cagionando l’amputazione di arti e appendici in vani tentativi di volo, configura il delitto di maltrattamento di animali"

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Uccello con anellini, foto da Lac

Sei mesi di carcere e 200 euro di multa, è questa – secondo quanto informa una nota dell’associazione animalista Lac  – la pena comminata dal Gup a un bresciano che era finito a processo per aver per una serie di reati che vanno dal maltrattamento animali, alla detenzione di specie particolarmente protette (come pettirossi, passere scopaiole e frosoni), sino all’uccellagione.

“Modificare gli anelli identificativi degli allevatori per infilarli sulle zampe di uccelli destinati a diventare richiami vivi dopo essere stati catturati in natura, configura il delitto di uso abusivo di sigilli, previsto e punito dall’art. 471 del Codice Penale – si legge in una nota –  Costringere in gabbia tordi ‘privandoli del volo e dei comportamenti tipici della selvatichezza, per crudeltà e senza necessità’ cagionando l’amputazione di arti e appendici in vani tentativi di volo, configura il delitto di maltrattamento di animali”.

L’uomo era stato scoperto e denunciato dai carabinieri forestali del Soarda nel 2022 a seguito della segnalazione dei volontari della Lega per l’abolizione della caccia. Segnalazione confermata dal ritrovamento da parte dei militari di un grande impianto di cattura abusivo formato da numerose reti, richiami elettroacustici e richiami vivi di provenienza illegale, un vero roccolo, all’interno del giardino privato di una villa.

Nella sentenza del G.U.P. si legge – tra l’altro – che l’imputato, che ha patteggiato la pena, “essendosi procurato dei veri anelli identificativi per uccelli (sigilli e strumenti di pubblica autenticazione per certificare la cattività degli animali) attraverso il loro rimaneggiamento con l’uso di pinze e punte coniche, ne faceva uso abusivo riuscendo ad infilarli sulle zampe di 21 uccelli di provenienza selvatica”.

Uccello con anellini, foto da Lac


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