Legambiente Basso Sebino, guidata da Dario Balotta, lancia l’allarme-acqua a Sale Marasino e scrive al sindaco per chiedere chiarimenti.
Stando a quanto riporta una nota, infatti, A2A – nel 2022 – avrebbe rilevato livelli di contaminazione oltre soglia per una sostanza potenzialmente cancerogena in un pozzo. Gli ambientalisti, quindi, invitano l’amministrazione a interpellare il gestore “al più presto” per sapere “se da allora è stato di nuovo riscontrato un valore superiore alla soglia consentita”.
IL TESTO DELLA LETTERA DI LEGAMBIENTE AL SINDACO
Alla Sindaca di Sale Marasino
Da una recente pubblicazione, resa nota da Greenpeace, abbiamo appreso che A2A, in qualità di gestore dell’acqua pubblica su parte della provincia bresciana, ha fornito i dati di contaminazione da PFOA (Acido perfluoro ottanoico) dei pozzi di emungimento dell’acqua da essa controllati.
Tra questi ce ne sarebbe uno a Sale Marasino. Si tratta del pozzo S. Pietro che ha superato, in data 29/aprile 2022, la soglia limite di 5 ng/L (nanogrammi al litro).
Si chiede a Codesta amministrazione comunale se è a conoscenza di tale rilevante dato di inquinamento dell’acqua potabile per la cittadinanza. Si prega inoltre di chiedere al più presto al gestore A2A se da allora è stato di nuovo riscontrato un valore superiore alla soglia consentita. Trattandosi di PFOA cioè di un composto chimico, cancerogeno, prodotto dall’uomo impermeabile all’acqua verosimilmente esso viene utilizzato nell’industria per prodotti resistenti alle alte temperature. Si chiede inoltre di verificare la eventuale provenienza in falda causata dall’attività dalle industrie locali.
In attesa di un sollecito riscontro porgiamo i più cordiali saluti.
Dario Balotta presidente Legambiente basso Sebino
Legambiente basso Sebino