Ha fatto scalpore la sanzione da 27mila euro ricevuta da un primario barese, “accusato” di aver fatto troppi straordinari durante la prima ondata della pandemia da Coronavirus. Per fortuna, a sanare l’ingiustizia, è intervenuto il presidente della Repubblica (la sanzione è stata sospesa) ma sulla questione anche Ottavio Di Stefano (presidente dell’ordine dei medici bresciani) ha voluto esprimere la propria posizione. La riportiamo di seguito.
LA LETTERA DI OTTAVIO DI STEFANO
Erano i giorni dell’emergenza Covid. Erano i giorni dei 950 pazienti Covid su 1200 letti nel nostro più grande ospedale.
Tutti gli uomini e le donne della sanità, in ospedale e sul territorio, avevano un solo scopo: rispondere alla sofferenza estrema di tanti. Non conoscevamo la malattia e i possibili rimedi. Potevamo rispondere solo con l’impegno strenuo mettendo in campo noi stessi.
Dal Pronto soccorso investito da una marea impensabile, alle terapie intensive, ai tanti reparti trasformati in degenze Covid. Solo a questo pensavamo, allora, e pensiamo oggi, perché è il nostro lavoro, perché di fronte a chi sta male il tempo non conta. Si ferma. Saltano orari e vita famigliare e così qualcuno in più che sta male ce la fa.
Certamente è indispensabile una riforma di sistema con adeguati finanziamenti per risorse umane, tecnologie e riorganizzazione.
Ma è il nostro lavoro e non esagero, il nostro sacrificio, e valgono. Molto di più dei 27.000 euro di “multa”. Inflitta ai primari di Bari per “l’eccesso” di straordinari e limitazione dei riposi compensativi nei momenti più duri della pandemia.
Per fortuna il Presidente della Repubblica ha capito subito che non era eccesso, ma semplicemente e solo dovere.
Ottavio Di Stefano
Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Brescia