L’ospedale di Chiari è nella lista dei dodici ospedali che in Lombardia non offre la pillola abortiva. Le donne che si rivolgono alla struttura dell’Asst Franciacorta non possono quindi praticare l’aborto farmacologico. Un dato che emerge da una ricerca di Paola Bocci, consigliera regionale del Pd che monitora l’applicazione della 194 in Lombardia. Sempre dall’osservatorio dei dem emerge anche che negli ospedali di Gardone Valtrompia e di Iseo c’è il 100 per cento di obiettori.
Su 50 strutture che in Lombardia praticano l’interruzione volontaria di gravidanza dodici – tra cui Chiari – non offre la pillola. Gli altri ospedali sono Busto Arsizio nel Varesotto, Cantù, Merate in provincia di Lecco, Treviglio e Seriate, Asola in provincia di Mantova, Legnano, Magenta, Rho e Cernusco nel Milanese e il San Gerardo di Monza. L’aborto farmacologico è il 40 per cento degli aborti in Lombardia. Gli altri sono chirurgici.
Sempre secondo la ricerca della consigliera Pd sull’applicazione della legge 194 nel 2022 sono state 11mila le donne lombarde che sono ricorse all’interruzione di gravidanza: più del 2021 ma meno del 2019, dato che fa emergere quindi il calo costante delle ivg. Spesso per trovare una soluzione le aziende ospedaliere reclutano ginecologi non obiettori a gettone.