La tassa di soggiorno rappresenta un incasso sempre più importante per il Comune di Brescia, dove lo scorso anno sono stati incassati 818mila euro e nel 2023 – nuovo record – ci si appresta a superare ampiamente la soglia del milione.
Certo le cifre sono ben lontane da quelle di altre realtà. Basti pensare che la minuscola Monte Isola ha ottenuto 576mila euro dalla sola tassa di sbarco, mentre Limone del Garda viaggia da anni su cifre milionarie per la tassa di soggiorno (1,5 milioni solo nel 2018). Milano, invece, punta quest’anno ai 50 milioni di euro. Mentre la vicina Bergamo – che però chiede contributi ben maggiori per ogni pernottamento – ha superato gli incassi semestrali di Brescia nei soli primi tre mesi dell’anno.
Ma le cifre dell’altra città capitale della cultura sono in crescita costante. Nei primi sei mesi del 2023 i versamenti per le presenze negli alberghi e nelle altre strutture ricettive (368) hanno portato nelle casse della Loggia oltre 483 mila euro, un dato che supera quello dell’intero 2021 e che – stando alle previsioni – promette di aumentare quello del 2022 del 60 per cento. Il tutto con tariffe (2 euro a persona massimo, nelle strutture di lusso) che sono tra le più basse della Lombardia.