Ennesimo momento di tensione sul tema casa, ieri, in città. Ma per fortuna, almeno al momento, il confronto si è chiuso nel migliore dei modi.
Da una parte c’era una coppia di 90enni, con i parenti, che chiedeva di rientrare in possesso di un appartamento della villetta del quartiere Pendolina (al confine con Rezzato) dato in affitto: un immobile per cui da 15 mesi i proprietari non ricevono alcun affitto nonostante la cifra richiesta sia stata abbassata da 350 a 300 euro per venire incontro alle difficoltà degli affittuari.
Dall’altra una coppia di 50enni sostenuta da gli attivisti di Diritti per tutti, che ribatteva di non potersene andare fino a che non fosse stata assegnata loro una casa popolare ( sono già in graduatoria).
La trattativa è stata condotta alla presenza di funzionari della Digos e del Comune e degli avvocati delle rispettive parti. E si è conclusa con l’accordo di aspettare per lo sfratto altri tre mesi, fino al 28 dicembre 2023. Decisiva è stata la mediazione dell’Ufficio casa di Palazzo Loggia, che pagherà ai proprietari quattro mensilità arretrate e ha promesso agli inquilini l’assegnazione di un alloggio popolare entro fine anno.