▼ Pd, donne alla conta sulla questione della vice di Zanardi
Continua a tener banco, nel Pd bresciano, la questione dell’eventuale vicepresidenza femminile da affiancare al segretario provinciale in pectore Michele Zanardi. E gli animi più caldi – secondo quanto riferito a BsNews da diversi esponenti del partito con posizioni politiche diverse – sono proprio quelli delle donne dem.
Dopo una prima votazione in cui la Conferenza donne democratiche presieduta da Leila Moreschi (che nella bipartizione della mozione Schlein fa parte del gruppo dei cosiddetti puristi) si era espressa a maggioranza in favore della richiesta di una vice donna e la seguente contestazione sulle modalità di voto da parte di altre componenti (soprattutto alcune donne dell’altro fronte interno, quello della sinistra e Articolo Uno), il 6 settembre il coordinamento ristretto della conferenza si è espresso nuovamente sulla questione.
La proposta di Moreschi e altre (“ruoli apicali a partire dalla vicepresidenza”) si è confrontata con quella sostenuta a vario titolo da Elena Ringhini, Miriam Cominelli, Camilla Bianchi (coordinatrice della mozione, ma che sarebbe concretamente più vicina alle posizioni della sinistra rispetto a quelle dei puristi) e altre, che invece parlava più genericamente dell’importanza di inserire donne nei “ruoli apicali” del partito. A spuntarla, nel voto, è stato il secondo.
Il 25 settembre, poi – su richiesta di Moreschi – il confronto è proseguito all’assemblea delle donne democratiche. 35 partecipanti e 28 votanti, con il 65% che si è schierato con la richiesta di “ruoli apicali” e solo il 35% per la “vicesegretaria”. Ma pochi giorni prima – secondo indiscrezioni – si erano iscritte all’assemblea numerose donne che farebbero riferimento alla sinistra e ad Articolo Uno, che poi sarebbero risultate decisive nella votazione.
La sostanza dunque è che, ufficialmente, le donne della Conferenza chiedono al segretario provinciale Michele Zanardi di essere rappresentate nei ruoli apicali, che comprendono la vicepresidenza (ma non più in maniera “vincolante”). Una posizione infine condivisa da tutte, ma dopo divisioni che evidentemente hanno lasciato qualche strascico.
Fin qui la posizione delle donne. Ma come andrà a finire? Al momento l’unica certezza è che la vice del prossimo segretario cittadino, Roberto Cammarata, sarà una donna. Mentre Zanardi – anche di fronte a precise domande nelle assemblee – non si sarebbe ancora sbilanciato. Le donne dem hanno avanzato al segretario alcuni nomi (almeno tre) e il vice uscente Massimo Reboldi si è detto pronto a fare un passo indietro per il bene del partito. Dunque l’ipotesi che il numero due del partito provinciale sia femmina è oggi molto probabile. Ma non è escluso che Zanardi risolva la questione indicando due vice. Chi? Una donna (resta da capire di che mozione) e, magari, lo stesso Reboldi.