Tutti assolti. E’ questa la sentenza arrivata ieri per otto persone – vicine all’Associazione Diritti per tutti – che occuparono la villetta di via Ugolini tristemente nota alle cronache locali perché era la residenza dei coniugi Aldo Donegani e Luisa De Leo, uccisi dal nipote Guglielmo Gatti il 30 luglio del 2005.
Il blitz degli attivisti di sinistra risale al 2016, quando i militanti del gruppo guidato da Umberto Gobbi decisero di occupare l’abitazione – in abbandono dalla tragedia – per dare una casa a una coppia di origine ghanese, con tre figli a carico e un recente sfratto.
Per sei degli imputati l’assoluzione è arrivata “per non aver commesso il fatto”, mentre per gli altri due i giudici hanno dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.
La casa, lo ricordiamo, versa in condizioni di totale abbandono dal 2005. L’unico erede, stando a quanto noto, sarebbe il nipote condannato per l’omicidio, che non dovrebbe entrare in possesso dell’immobile per indegnità. Ma si attende ancora che l’immobile entri nel patrimonio del demanio.