▼ Delitto Laura Ziliani, il trio omicida era “capace di intendere e volere”
E’ ripreso questa mattina il processo a carico delle due sorelle Paola e Silvia Zani e del fidanzato della maggiore Mirto Milani, accusati di aver avvelenato e poi ucciso – simulando poi la sparizione volontaria – la madre delle due ragazze, l’ex vigilessa Laura Ziliani.
Il delitto risale alla notte tra il 7 e l’8 maggio del 2021 (ma il trio avrebbe cercato di ucciderla anche in precedenza), mentre il processo è iniziato a ottobre del 2022, pochi mesi dopo la confessione di Mirto.
Stamane, in aula, è arrivato il responso delle perizie psichiatriche chieste dalle difese e disposte dalla Corte. Secondo lo psichiatra Giacomo Filippini, incaricato dal tribunale, “per tutti e tre non abbiamo a che fare con patologie di tipo psicotico”. Dunque il trio avrebbe agito in maniera consapevole, senza deliri mentali e nella “piena capacità di intendere e volere” (e per questo sono in grado di sostenere il processo). Non è escluso, dunque, che la motivazione fornita (“nostra madre ci voleva uccidere”) possa essere il frutto di “una sorta di linea difensiva preordinata concordata dai tre”.