Brescia, emergenza casa: montano una tenda sotto Palazzo Loggia per protesta

Gli attivisti dell'associazione Diritti per tutti hanno occupato, insieme ad alcuni lavoratori, il portico di Palazzo Loggia, sede del comune

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La protesta dell'associazione diritti per tutti, foto dai social

“Brescia accoglie turisti ma non chi è senza casa”: a questo motto gli attivisti dell’associazione Diritti per tutti – insieme ad altre realtà del territorio – hanno occupato, insieme ad alcuni lavoratori, il portico di Palazzo Loggia, sede del comune. Obiettivo della protesta, messa in atto montando una tenda di colore rosso nel porticato, ricordare «alla sindaca Laura Castelletti le promesse prese in campagna elettorale: “senza casa non c’è dignità”».

Il mercato immobiliare cittadino – spiegano i portavoce dell’associazione anche sulla loro bacheca social – non offre case a causa della grande quantità di appartamenti ormai destinati solo agli affitti brevi per turisti. La questione però sarebbe più complessa e riguarderebbe anche 400 abitazioni del comune rimaste sfitte. Dal canto suo l’amministrazione comunale avrebbe fatto sapere di non essere l’unico interlocutore da coinvolgere per risolvere il problema dell’emergenza casa.

La sindaca, attraverso una nota diffusa alla stampa, ha sottolineato che «Il tema della casa è prioritario per la nostra amministrazione, lo abbiamo detto in campagna elettorale e lo ribadiamo oggi. È chiaro che non abbiamo la bacchetta magica, ci serve tempo per mettere in atto azioni efficaci e risolutive. Stiamo già lavorando, abbiamo mappato gli alloggi di edilizia pubblica e stiamo individuando quelli da riattare per l’assegnazione, inoltre abbiamo avviato un percorso per attivare un’indagine puntuale che ci restituisca la reale situazione abitativa in città. Noi seguiamo delle regole precise, gli operatori del Comune vagliano ogni situazione con attenzione, rispettando i parametri volti a individuare e sostenere in via prioritaria chi vive maggiori criticità. È inutile puntare il dito sugli affitti brevi, perché sono attività legali che hanno diritto di esistere, anche se chiaramente condizionano l’andamento del mercato privato e il sommerso va controllato e sanzionato. Voglio poi sottolineare che Anci aveva chiesto di inserire nella Finanziaria un regolamento sugli affitti brevi, cosa che poi non è stata fatta, ‘Diritti per tutti’ dovrebbe rivolgersi a chi ha competenze dirette: alla Regione, che regola il diritto alla casa pubblica, o al Governo, invece che inasprire i toni con un’amministrazione che si è sempre dimostrata aperta al dialogo e alla collaborazione».

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