Presente e futuro di Bellavista e Terra Moretti Vino | BARBERA & CHAMPAGNE/43

Guardando in Franciacorta possiamo vedere come la competizione sia serrata, soprattutto tra le cantine più grandi...

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Franciacorta, foto da Pixabay

di Stefano Bergomi* ([email protected]) – Walt Disney lodava la dura concorrenza con la quale aveva avuto a che fare per tutta la vita, dicendo “non saprei come andare avanti senza di essa”.

Guardando in Franciacorta possiamo vedere come la competizione sia serrata, soprattutto tra le cantine più grandi. Ultimamente, da una parte abbiamo potuto apprezzare le doti da storyteller di Maurizio Zanella, presidente di Ca’ del Bosco, nel raccontare in televisione la sua storia imprenditoriale e lo sviluppo della cantina da lui fondata; dall’altro abbiamo registrato lo sbarco di Guido Berlucchi nell’Oltrepò pavese, con la conquista della cantina Vigne Olcru (8 ettari a Santa Maria della Versa).

Quali novità invece per Bellavista, l’atra “nobile” cantina franciacortina?

Di seguito una breve presentazione dei recenti avvenimenti aziendali che l’hanno riguardata insieme all’intero gruppo Terra Moretti alla quale appartiene, nonché la presentazione dei possibili scenari per il futuro.

Inquadramento generale di Holding Terra Moretti

In origine furono le costruzioni. Dopo le esperienze imprenditoriali in campo edile del nonno prima e del padre successivamente, Vittorio Moretti fondò la sua prima azienda nel 1967, dedicandosi fin da subito all’edilizia prefabbricata. Oggi la sub-holding Moretti spa è in grado di realizzare tutte le tipologie di edifici, dal commerciale, al direzionale, fino al residenziale, con riconosciuta expertise nella conduzione di grandi e articolati cantieri. In particolare, si distingue per la realizzazione di strutture in legno lamellare nonché come partner qualificato nella costruzione di cantine (oltre 300 quelle realizzate finora).

Poi venne il vino. Irresistibile nella mente del fondatore il richiamo alla terra, consapevolmente ispirato dal nonno materno contadino, che portò alla fondazione nel 1977 della cantina Bellavista, a Erbusco, come attività di diversificazione aziendale. Seguì alla fine degli anni ’80 l’avvio della cantina Contadi Gastaldi, realizzata attraverso il recupero di un’antica fornace ad Adro. Nella voracità imprenditoriale che da sempre ha caratterizzato il fondatore, negli anni successivi è stata avviata l’espansione in territori vitivinicoli vocati fuori dai confini della Franciacorta, con il lancio della cantina Petra, a Suvereto, dall’accattivante progetto architettonico firmato dal famoso Mario Botta, e Acquagiusta, nell’ambito della Tenuta La Badiola acquisita a Castiglione della Pescaia. Da ultimo la conquista nel 2016 dal gruppo Campari delle cantine Sella & Mosca, la più grande tenuta vitata a corpo unico d’Italia ad Alghero, e di Terruzzi a San Gimignano.

Resort e wellness spa. E’ del 1993 il progetto di realizzare un resort di lusso, divenuto famoso con il nome di Albereta, sulla collina Bellavista di Erbusco, a dominare le vigne e il lago d’Iseo; un’iniziativa in grado di coniugare l’ospitalità di alta classe, un centro benessere e diversi format di ristorazione. Concept replicato anche a L’Andana, resort con centro benessere e offerta di ristorazione stellata all’interno della tenuta La Badiola.

Terra Moretti Vino

Il ramo vino del gruppo Terra Moretti consolida oltre alle 6 cantine già menzionate anche la commerciale Terra Moretti Distribuzione.

A livello aggregato ne fanno un “gigante” nel frammentato mondo del vino italiano, costantemente tra le prime 35 realtà a maggior fatturato secondo l’annuale classifica stilata da Anna Di Martino per il Corriere della Sera.

Dando uno sguardo ai numeri, è evidente una contrazione non trascurabile nell’anno 2020, influenzato dalla pandemia, ma con una forte ripresa di fatturato, margine operativo lordo (ebidta, vale a dire l’utile prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti) e margine netto (ebit, margine senza considerare oneri finanziari e imposte) nelle annualità successive.

Ancora pesante la posizione finanziaria, che sconta l’indebitamento per l’acquisizione delle 2 cantine dal gruppo Campari per circa 62 mln€.

Dati di bilancio dei Terra Moretti Vino

Va ricordato che per finalizzare l’onerosa operazione di acquisto di tali nuove cantine la Famiglia Moretti aveva aperto il capitale di Terra Moretti Distribuzione al veicolo di investimento Nuo Capital s.a., appartenente alla famiglia Cheng Pao di Hong Kong, concedendo ai soci finanziatori il 30% della società.

Dopo 6 anni di collaborazione, nei primi mesi di quest’anno è stata annunciata l’interruzione del sodalizio, con il riacquisto delle quote detenute del socio asiatico da parte della Famiglia Moretti. Fonti di stampa indicano il supporto di Intesa Sanpaolo per il completamento dell’operazione. Per Nuo Capital, che in origine aveva messo sul piatto 24,5 mln€, si parla di un ritorno ad una cifra sull’investimento.

Parallelamente al deal con Nuo Capital, l’acquisizione delle nuove cantine era stata condotta anche con il sostegno finanziario di Simest, società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti specializzata nel supportare le imprese italiane all’estero, con 12 mln€ per rilevare il 14% di Terra Moretti spa.

Ricambio generazionale e managerializzazione

Vittorio Moretti, classe 1941, ha da tempo pensato alla sua successione.

I rami di attività, come visto, sono già ripartiti per business unit, ognuna delle quali è stata affidata ad una figlia. In particolare, il settore vino, che fattura oltre il 50% dei 150 mln€ di aggregato del Gruppo, è toccato a Francesca, da settembre 2020 Presidente di Terra Moretti Vino. Secondogenita del fondatore è enologo ed era CEO della business unit vino dal 2016.

La squadra era però già stata rinforzata con l’arrivo di Massimo Tuzzi, in precedenza amministratore delegato del gruppo Zonin. Dopo un anno dal suo arrivo, nel 2020, Vittorio Moretti gli ha affidato la carica di Amministratore Delegato direttamente della Holding Terra Moretti. E’ a lui che si deve il miglioramento dei conti del settore vino registrati negli ultimi 2 anni, ottenuto con revisione dei processi aziendali e commerciali, nonché attraverso una attenta politica di “managerializzazione”, anche frutto di nuovi ingressi di risorse umane dall’esterno.

Da ricordare a tale proposito l’avvio della collaborazione con Richard Geoffroy, con un passato di successo lungo 28 anni come maestro di cantina della maison Dom Pérignon, tra le più grandi e conosciute cantine della Champagne.

Piani per il futuro

Il piano industriale disegnato dal nuovo management prevede per Terra Moretti Vino il superamento della quota di 100 mln€ di fatturato al 2025, con redditività oltre il 25%. Il piano di sviluppo avrà un occhio di riguardo per l’estero, con obiettivo di meglio intercettare la domanda di made in Italy del vino pregiato.

Gli ultimi investimenti realizzati hanno riguardato in particolare la tenuta sarda di Sella e Mosca. Da tale realtà il Gruppo si aspetta molto in termini di crescita di redditività.

E’, invece, ancora presto per valutare l’apporto offerto da Richard Geoffrey all’evoluzione del gusto delle produzioni franciacortine. Le bottiglie delle nuove vendemmie dovranno attendere almeno 3 anni prima di poter essere stappate, molti di più per le riserve.

Il punto focale per lo sviluppo futuro del Gruppo rimane però l’effettivo passaggio di testimone dalle mani del fondatore a quelle delle nuove generazioni della Famiglia Moretti. Nonostante il percorso risulti essere tracciato ormai da tempo, anche grazie al contributo di manager esterni, Vittorio Moretti appare mantenere un ruolo privilegiato di comandate in capo nel disegnare le strategie del Gruppo, come appare chiaro anche dal suo intervento diretto nell’operazione appena conclusa con Nuo Capital.

* Sommelier per passione

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