La notizia era attesa. E purtroppo è arrivata. Il 31 ottobre sarà l’ultimo giorno di attività per gli ultimi quattro lavoratori (tre tecnici reperibili e una amministrativa) rimasti ancora attivi nel sito Caffaro di via Milano.
Le lettere di licenziamento sono arrivate nei giorni scorsi. E fanno seguito alla linea adottata dall’azienda: dopo la chiusura dello stabilimento, avvenuta un paio di anni fa, l’impresa del gruppo Todisco ha infatti deciso unilateralmente che la gestione (molto onerosa) della barriera idraulica – il sistema che impedisce ai veleni di entrare in falda – non spetta più a lei.
A sostituirla potrebbe essere A2A, a cui i sindacati chiedono anche di riassumere i quattro lavoratori licenziati. Ma nel frattempo Cgil e Cisl lanciano l’allarme anche per il periodo transitorio: in una nota, infatti, rilevano che “il numero di questi lavoratori è al di sotto del minimo indispensabile (per la gestione della barriera, ndr) e ci chiediamo cosa succederà se qualcuno di essi va via prima del 31 ottobre”.