Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giovanni Mazzoli, il primario 55enne del reparto di Oculistica dell’ospedale di Esine che è accusato di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità.
Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, il medico – che si trova agli arresti domiciliari dalla mattinata di lunedì 19 giugno – ha scelto dunque di non parlare. Rimandando ad altro momento il chiarimento sul suo operato.
Stando agli investigatori, lo ricordiamo, Mazzoli aveva chiesto cifre dai 500 agli 800 euro per saltare le liste dei tempi operatori, redatto certificati falsi e ricevuto pagamenti in nero per prestazioni mediche privatistiche quando risultava in servizio per il pubblico. Un presunto sistema criminale che proseguiva da tempo e che gli aveva fruttato non poche ricchezze, ritenute dalla Finanza incompatibili con quanto dichiarato negli ultimi anni al Fisco.