Il suo rapimento, avvenuto in Turchia nel 2016, aveva fatto a lungo discutere, per alcuni elementi non chiari. E – dopo la sua liberazione – la Procura di Brescia aveva anche deciso di incriminarlo con l’accusa di aver aver architettato un finto sequestro per sparire dalla circolazione. Salvo poi essere ceduto a un vero gruppo jihadista, da cui fu rilasciato soltanto il 5 aprile 2019.
Ma ora la Giustizia dà ragione Alessandro Sandrini e alla sua versione dei fatti. Il giudice dell’udienza preliminare, infatti, lo ha prosciolto dalle accuse di truffa e simulazione di reato. Il giovane di Folzano, insomma, non avrebbe inventato nulla.