La mancanza di medici di medicina generale e di pediatri sul territorio è questione da tempo riscontrata ma di certo l’epidemia di COVID-19 ha aggravato la situazione.
Oggi secondo il Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia sono complessivamente 140 i medici che mancano nel Bresciano: 128 nell’area di competenza di Ats Brescia e 12 in Ats Valle Camonica (in più si segnala il bisogno di 7 pediatri sul territorio dell’Ats di Brescia).
In tutta la regione i posti disponibili per i medici di famiglia sono 1.166.
Il problema non riguarda solo il presente: anche in futuro si dovrà fare i conti con una forte carenza di medici di base e di pediatri. Si stima infatti che entro il 2024 vadano in pensione circa un centinaio di camici bianchi
«La carenza di medici di famiglia – ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti – è un problema nazionale che si trascina da anni. La questione verrà risolta solo quando il nostro sistema sarà capace di formare in numero sufficiente il personale necessario. Intanto lavoriamo su riorganizzazione dei tempi e dei modi di lavoro, maggiore capacità dei medici di lavorare insieme, rafforzamento della telemedicina e integrazione con la rete delle Case di Comunità che stanno sorgendo. Queste azioni possono offrire valide alternative».
«Stiamo lavorando – ha concluso la vicepresidente – affinché il Ministero della Salute accolga le proposte avanzate dalle Regioni, per arrivare a una soluzione e offrire le adeguate risposte alle attese dei cittadini»-
Negli ultimi anni, spiega una nota della regione, le pubblicazioni hanno visto la partecipazione di un numero di candidati molto inferiore rispetto al numero di posti disponibili. La risposta della Regione è stata quella di riaprire i termini dei bandi nel dicembre 2021, uno dei quali riservato a medici che frequentano il corso di formazione, come consentito dalle norme sull’emergenza pandemica. Tali corsisti hanno però un massimale limitato a 650 pazienti, fissato a livello nazionale. Malgrado ciò, è rimasto vacante oltre un terzo dei posti messi a bando. Regione Lombardia è intervenuta anche per sostenere l’assunzione di personale amministrativo negli studi medici: al momento sono circa 1.800 i medici che non si avvalgono dell’aiuto di collaboratori che li assistano nelle incombenze che una società sempre più informatizzata impongono. A questo proposito nei tavoli tecnici aperti con sindacati, associazioni di categoria e ordini professionali, sono allo studio incentivi per la digitalizzazione e la connessione della banda larga per gli studi che ancora non ne sono provvisti.
Intanto ieri in Ats Brescia si è concluso con una cerimonia di consegna dei diplomi il percorso triennale di formazione specifica in medicina generale che ha condotto alla proclamazione di 26 nuovi medici di base.
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