Tutto è andato secondo previsioni. Una settimana dopo le sue dimissioni (e una settimana prima delle elezioni provinciali), infatti, il sindaco di Rovato Tiziano Belotti – che guida una maggioranza a trazione leghista – ha protocollato ieri un documento per ritirarle.
Il caso, come noto, è quello – che risale al 2016 – della cessione del 51 per cento di Lgh (partecipata da Rovato tramite Cogeme) ad A2A, che ha portato la Corte dei conti a contestare la trattativa diretta, affermando la necessità di un bando e mettendo in mora i vertici del Comune per il presunto danno patrimoniale.
Nella sua replica, Belotti chiede scusa ai cittadini per le dimissioni e parla di un cambiamento d’idea “rispetto a certe decisioni prese d’impeto”. Ma ribadisce lo stupore per il fatto di essere stato accusato di “quello che io stesso, solo contro tutti, avevo sostenuto per quasi un anno intero in tutte le sedi ed in tutte le salse: la necessità della gara pubblica”. Inoltre cita i nomi di numerosi sindaci Pd che – a suo dire – avrebbero “voluto e approvato senza alcuna condizione (quindi senza reclamare alcuna evidenza pubblica, come invece il sottoscritto ha sempre fatto) l’operazione”. “Spero tanto – conclude – che la Magistratura vada a fondo in tutta questa vicenda. Perché io nella mia vita ho sbagliato tanto. Ma questa partita l’ha sbagliata qualcun altro. E quel qualcun altro è giusto che paghi”.
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