Giorgio Gori, sindaco o consigliere regionale? “Non ho ancora deciso”
“Non ho ancora deciso. Lasciatemi i miei tempi, deciderò a breve”. A dirlo è stato Giorgio Gori, candidato del centrosinistra alle ultime elezioni regionali lombarde. Dopo la netta sconfitta con Attilio Fontana, che lo ha praticamente doppiato, Gori aveva rilasciato dichiarazioni che sembravano alludere a una sua possibile permanenza in Regione, lasciando quindi l’incarico di sindaco di Bergamo.
Le cariche di primo cittadino e di consigliere regionale sono infatti incompatibili: Gori avrà ora 90 giorni di tempo per prendere una decisione definitiva. Ma una sua eventuale rinuncia all’incarico al Pirellone (dopo le clamorose dimissioni di Umberto Ambrosoli, che sfidò Roberto Maroni cinque anni fa) non sarebbero certo un buon segnale per l’elettorato di centrosinistra.
Sono tornato a Bergamo a fare il sindaco, ma sento la responsabilità di impostare il nuovo progetto di opposizione in Consiglio Regionale. Sarà unopposizione ferma, comè giusto che sia, basata sul grande lavoro di elaborazione che ha accompagnato la mia candidatura. Il centrosinistra in Regione riparte dai suoi diciotto consiglieri, che riunirò nei prossimi giorni e con i quali inizieremo a costruire questa nuova fase. Riguardo al mio futuro, deciderò nei tempi che la legge prevede, senza fretta. Nel frattempo farò entrambe le cose, il sindaco di Bergamo a tempo pieno e limpostazione del lavoro in Regione. Così si era espresso Gori meno di un mese fa.