Bovini e suini gonfiati con medicinali illeciti: 262 indagati, decine nel bresciano

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A otto mesi dal blitz della Guardia Forestale che portò alla denuncia decine di persone in tutta Italia le indagini ancora non si sono fermate: nelle ultime settimane nuovi filoni investigativi hanno portato alla segnalazione di altre decine di persone, tra cui molti bresciani.

Tutto è partito otto mesi fa quando gli uomini della forestale fecero scattare sotto il coordinamento della Procura di Mantova una serie di perquisizioni che portarono alla denuncia di svariate persone. L’accusa per tutti fu di commercio e somministrazione di sostanze dopanti ad uso di allevamenti di suini e bovini. L’obiettivo di farmacisti, veterinari, rappresentanti e allevatori era quello di pompare gli animali sani per fare in modo che raggiungessero in maniera più rapida il peso ideale prima della macellazione, oppure di curare gli animali malati per farli guarire più in fretta, utilizzando però sostanze non idonee. I prodotti utilizzati non sarebbero pericolosi per la salute umana, ma lo stesso si tratta di sostanze da usare con cautela, da somministrare solo dietro parere del veterinario.

Dopo il primo filone dell’indagine, nelle scorse settimane ci sono state altre decine di denunce, e secondo quanto riporta il quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane, molti degli allevatori segnalati sarebbero della Bassa Bresciana, di comuni quali Leno, Calvisano, Fiesse, Seniga e Orzinuovi.  
(a.c.)

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1 COMMENT

  1. Estrogeni ed antibiotici a vagonate con tutto quanto segue in termini di rischiosità sulla salute umana che nell’articolo si tende invece ad escudere o quantomeno a minimizzare. Non è così e lo si sa da tempo.

  2. Al di là dell’ennesima riprova di quanto sia stupido esaltare acriticamente il "made in Patagna" e di quale sia il vero volto di buona parte dell’imprenditoria nostrana, sarebbe interessante che fossero resi noti i nomi delle aziende coinvolte e, soprattutto, i negozi dove la carne adulterata è stata distribuita e venduta al pubblico. Queste sarebbero notizie a tutela dei consumatori ma, si sa, la vera informazione è una chimera…

  3. I commercianti che la vendevano non sapevano niente ? Non sanno distinguere carne adulterata da quella "normale" ? L’importante è solo fare cassetto ?

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