Gardone Riviera, presentato il volume dedicato alla collezione de “Il Divino Infante”

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"Questo pregiato volume riguardante il museo “Il Divino Infante” di Gardone Riviera, la collezione più importante e completa al mondo di statue del Bambin Gesù, che spazia attraverso circa quattro secoli d’arte, illustra opere preziose sia dal punto di vista storico-artistico che spirituale”: così l’assessore alla Cultura e al turismo della Provincia di Brescia ha presentato il libro “Il Piccolo Re”, concepito dalla collezionista Hiky Mayr, che ha fatto nascere questa fondazione museo unica al mondo.

“Il Piccolo Re” raccoglie infatti le foto di oltre duecentocinquanta sculture del Bambin Gesù, le quali hanno un forte valore antiquariale, visto che si tratta di statue perfettamente restaurate in maniera filologica dalla signora Hiky Mayr; la collezionista ha saputo, con esperienza e sapienza, dar vita a una raccolta, in bilico tra arte e fede, che documenta lo sviluppo di particolari iconografie. Grazie infatti alla sua buona volontà, sono stati recuperati anche i manufatti più compromessi dal tempo e dalla trascuratezza degli uomini.

Il libro illustra inoltre i tessuti d’epoca che completano la collezione del museo del Divino Infante, oltre a statue aventi come soggetto “Maria Bambina”; una chicca del museo è sicuramente un “Presepe napoletano” d’epoca con più di centotrenta figure e numerosi animali. La raccolta è molto varia, dato che non mancano manufatti di varia natura e spiegazioni circa le tecniche, gli usi e l’iconografia legata a questo tema.

“Grazie alla signora Hiky Mayr – ha concluso l’Assessore Razzi – il nostro territorio bresciano vanta una realtà unica al mondo, che tutela un patrimonio storico, artistico e religioso di grande importanza culturale”.

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1 COMMENT

  1. La Signora Mayr è la proprietaria di uno dei mitici Grand Hotel che fecero un tempo la gloriosa storia del turismo di Gardone Riviera. Forse sarebbe il caso di ricordare che per conservare e valorizzare quella tradizione turistico-alberghier a le Istituzioni politiche bresciane non hanno fatto nulla, accelerando il degrado proprio di una tradizione di eccellenza nell’incapacità più totale di "fare sistema" in tema di turismo. Si è preferito valorizzare il cemento, quello selvaggio e speculativo, quello dei danni ambientali idro-geologici e dello sfregio paesaggistico, quello delle seconde case cuote o invendute. Il patrimonio storico, artistico e religioso, nonchè in generale culturale è stato sepolto da tempo nei pensieri e nelel priorità della politica gardesana, cara Signora Razzi. Se qualcosa si salva, come nel caso della collezione Mayr, succede assolutamente per caso. Purtroppo.

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