Caso Matisse, Pd all’attacco: il vero responsabile è Paroli

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Il Pd sta per affondare il colpo. Dopo aver sollevato il caso del numero dei biglietti della mostra di Matisse, ora all’attenzione della Procura, il Partito democratico ha deciso di alzare il tiro. Prima, durante il consiglio comunale di lunedì, ha chiesto le dimissioni dell’assessore alla Cultura Andrea Arcai. Poi, con una conferenza stampa convocata ieri, ha attaccato frontalmente il sindaco Adriano Paroli, accusandolo di essere il vero responsabile (politico) di quanto accaduto per aver portato Brunello a Brescia. In particolare il Pd sostiene che l’affaire Matisse non sarebbe solo un pasticcio, di cui la Loggia è stata vittima, ma un caso di cattivo uso del denaro pubblico. “Magari il caso Matisse si chiudesse con la questione del numero reale dei visitatori, che peraltro indica che la mostra è stata un fallimento. Il vero problema è che si sono sperperati 550mila euro dei cittadini”, ha tuonato il capogruppo Emilio Del Bono. Un fatto grave che non può essere chiuso “senza che via sia un riconoscimento di responsabilità”. Ed è facile immaginare che l’opposizione non tarderà a chiedere anche le dimissioni del sindaco.

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1 COMMENT

  1. Del bono ha la faccia come il bronzo…si prende i meriti di vergani, ma a parte questo…invece dituonare contro Artematica che ha reso ceritificazioni false se la prende con chi è stato vittima di una truffa…ma (e questo ai cittadini non viene mai chiarito da nessuno) chi avrebbe dovuto materialmente verificare le autocertificazioni prima di liquidare la cifra è l’assessore, il sindaco o chi fa il dirigente?

  2. Chi ha presentato Artematica e a chi ? Al Sindaco o a qualcun’altro ? L’incontro è stato casuale ? Un esborso di 2.300.000 euro di denaro pubblico esige delle cautele, contrattuali e di controllo rigoroso sia in itinere che alla fine della mostra. Erano previste e sono state attaute oppure no? Chi ha firmato i contratti ? La decisione di scegliere Artematica è stata anche oggetto di una discussione e di una delibera di Giunta oppure no ? Le domande le fanno i cittadini a chi ci amministra a Brescia e spende i nostri soldi.

  3. Rocco Vergani del Pd ha sollevato per primo la questione, il Pd in consiglio comunale ha fatto immediatamente un’interrogazione e la richiesta di accesso agli att, il Pd ha chiesto le dimissioni di Arcai, il Pd ritiene che la responsabilità politica dell’accaduto ricada su Paroli. A Brescia c’è un Partito Democratico di cui vado orgoglioso.

  4. Per par condicio, non credendo e non avendo mai creduto all’onestà assoluta di chi ci rappresenta politicamente, vorrei invece insinuare un tarlo. Quello del dubbio. Perchè solo ora è saltato fuori il biglietto? Perchè solo a pochi mesi dalle elezioni? Perchè a ridosso della preparazione della mostra Maya? Scelta dettata da una opportuna scelta di tempi? Questa campagna elettorale, per il momento, è costata 500.000 euro di tutti i cittadini a favore del PD? Siamo ormai abituati a queste strategie da colpi sotto la cintura che potevano essere dati molto prima ma si aspetta sempre che il round sia quasi finito per sfiancare definitivamet el’avversario.

  5. Un’altra domanda. Ma questo biglietto come è finito nelle mani del consigliere? Ho sentito parecchie voci in merito. Postato su facebook? Per quale motivo? Fatto recapitare sulla sua scrivania? Da chi? Fate sapere ai cittadini questo particolare che non è da poco conto. Poi un’ultima considerazione. Ora tutti a chiedere la testa del sindaco. Daccordo, ma prima fate rientrare i 300.000 + 200.000 e poi decapiterete le teste come e quando vorrete. MA PRIMA DI TUTTI GLI INTERESSI DEI CITTADINI, POI QUELLA DELLA POLITICA. A meno che…

  6. In che senso questa campagna elettorale è costata 500mila euro ai cittadini? Ricordiamoci che il Comune era disposto a spenderne 700mila per Maya prendendoli direttamente dall’Imu, un’operazione eticamente ineccepibile e da veri geni della finanzia, non c’è che dire. Ringraziamo chi ha messo in luce la sporca vicenda e ringraziamo quel solerte cittadino che ha fatto finire il suo biglietto (a tutti gli effetti di sua proprietà nel momento in cui ha acquistato il titolo) nelle mani giuste, in questo momento tutti noi bresciani ci troveremmo con 700mila euro in meno che potevano essere destinati al sociale ed altre operazioni più meritevoli.

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