Imprese bresciane, a maggio lieve recupero della produzione

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Nel mese di maggio – secondo l’indagine congiunturale mensile del centro studi di Aib – l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha sperimentato un modesto incremento, dopo il brusco calo registrato in aprile. Tale dinamica è fortemente influenzata dal maggiore numero di giorni lavorativi rispetto al mese precedente. Nel dettaglio, la produzione è aumentata per 35 operatori su 100, con un saldo positivo del 13% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione. I consumi energetici hanno subito un incremento per 37 imprese su cento, con un saldo positivo del 28%.

L’andamento per classi dimensionali denota una significativa crescita della produzione nelle imprese medio-piccole e grandi, un aumento più contenuto nelle micro, nelle piccole e nelle medio-grandi e una flessione nelle maggiori.

L’utilizzo degli impianti riflette solo in parte l’andamento dell’attività produttiva, con una quota del 26% delle imprese che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è ancora giudicato basso dal 46% delle aziende.

Le vendite sul mercato nazionale hanno subito una contrazione, con un saldo negativo dell’8% tra operatori che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE hanno registrato entrambe un saldo negativo meno marcato (-1%).

Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano sostanzialmente adeguate alle esigenze dalla maggioranza degli operatori. La manodopera è rimasta invariata per il 78% delle aziende ed è diminuita per il 15%.

Le previsioni a breve termine sono ancora negative: per la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è di meno 16%. Le prospettive sull’utilizzo degli impianti risultano in flessione per il 13% delle imprese. La forza lavoro è prevista stabile dal 76% delle aziende, in aumento dal 6% e in diminuzione dal 18%.

Gli ordini dal mercato interno sono attesi in contrazione dal 33% delle aziende, con un saldo negativo del 24% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE presentano un saldo negativo, rispettivamente, del 15% e del 4%.

L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.

L’andamento per settore

● Abbigliamento

Le imprese del comparto evidenziano un calo della produzione, il terzo consecutivo dall’inizio dell’anno. Le vendite risultano in diminuzione, sia sul mercato interno che sui mercati esteri comunitari ed extra comunitari. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute elevate rispetto alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve sono favorevoli per tutte le variabili considerate, ad eccezione della forza lavoro che è prevista in calo.

● Agroalimentare e caseario

L’attività produttiva del settore è in aumento, dopo il calo registrato nel precedente mese di aprile. Le vendite sono in crescita, soprattutto sul mercato interno. Le giacenze di prodotti finiti sono considerate elevate rispetto alle esigenze; le scorte di materie prime sono ritenute sostanzialmente adeguate. Le previsioni a breve sono positive per la produzione, l’utilizzo degli impianti e la manodopera; negative per gli ordinativi dall’interno e dall’estero.

● Calzaturiero

La produzione del settore evidenzia un deciso aumento, dopo le flessioni rilevate nelle due indagini precedenti. Le vendite in Italia e nei Paesi extra UE sono in diminuzione, mentre risultano in aumento quelle verso i Paesi UE. Le giacenze di prodotti finiti sono giudicate elevate, mentre le scorte di materie prime sono ritenute adeguate. Le aspettative a breve sono per una stabilità della produzione, con una decisa contrazione degli ordini nazionali.

● Carta e stampa

L’attività del settore registra un incremento, dopo due cadute consecutive della produzione. Le vendite sono aumentate in Italia e nei Paesi extra UE, mentre sono calate nei mercati UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute adeguate alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve sono negative per tutte le variabili considerate, ad eccezione degli ordinativi provenienti dai Paesi extra UE che risultano stazionari.

 

● Chimico, gomma e plastica

L’attività produttiva del settore è in aumento, dopo i decrementi registrati nelle rilevazioni di marzo e di aprile. Le vendite sono cresciute in Italia e nei Paesi UE, risultano in calo sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute adeguate alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili, tranne che per gli ordini dai Paesi extra UE attesi stabili.

 

● Legno e mobili in legno

L’attività produttiva del settore è in diminuzione per il terzo mese consecutivo. Le vendite sono calate sia sul mercato interno che sui mercati dei Paesi UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute basse, mentre le scorte di materie prime sono considerate leggermente elevate rispetto alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono negative, soprattutto gli ordinativi interni ed esteri e per la manodopera.

● Maglie e calze

Le imprese del comparto dichiarano un aumento dell’attività produttiva, dopo due rilevazioni consecutive in diminuzione. Le vendite sono diminuite in Italia, rimaste stabili sui mercati UE, aumentate sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute elevate, mentre le scorte di materie prime risultano adeguate alle esigenze. Le previsioni

a breve sono stazionarie per tutte le variabili, ad eccezione degli ordini dal mercato interno e della manodopera previsti in diminuzione.

● Materiali da costruzione ed estrattive

L’attività produttiva delle imprese del settore registra un aumento, dopo la flessione rilevata nel precedente mese di aprile. Le vendite sono aumentate in Italia e nei Paesi extra UE, sono invece diminuite nei Paesi UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate adeguate alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili, ad eccezione degli ordini dai Paesi extra UE attesi stabili.

● Metallurgico e siderurgico

Il settore evidenzia un aumento dell’attività produttiva, dopo la rilevazione negativa del mese precedente. Le vendite sono in aumento sul mercato interno, stabili sui mercati UE, in calo sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono giudicate basse rispetto alle esigenze aziendali. Le aspettative a breve termine risultano negative per tutte le variabili considerate, soprattutto per la produzione e gli ordini dal mercato interno.

 

● Meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche

Le imprese del comparto segnalano un incremento della produzione, dopo la diminuzione segnalata nell’indagine precedente. Le vendite sono aumentate sia sul mercato interno che sui mercati esteri, comunitari ed extracomunitari. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute sostanzialmente adeguate rispetto alle esigenze aziendali. Le aspettative a breve sono favorevoli per produzione, ordini dai Paesi extra UE e manodopera; negative per le altre variabili.

 

● Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto

L’attività produttiva del settore evidenzia un ulteriore calo, dopo quelli realizzati nei mesi di marzo e aprile. Le vendite sono in diminuzione, in particolare sul mercato interno. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute leggermente elevate rispetto alle esigenze aziendali. Le previsioni per i prossimi mesi sono negative soprattutto per produzione, ordinativi interni e ordini dai Paesi europei UE.

● Tessile

Il settore evidenzia una crescita della produzione, la terza consecutiva. Le vendite sono in diminuzione sul mercato interno e sui mercati UE, mentre risultano in leggero aumento sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute in eccesso rispetto alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve sono negative per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione degli ordini dal Paesi extra UE che sono previsti sostanzialmente stabili.

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