Prima media da 34 alunni, i genitori di San Polo ancora sul piede di guerra

0

Genitori di San Polo ancora sul piede di guerra per la possibilità che il prossimo settembre alla scuola De Filippo di via Raffaello la prima media sia composta da ben 34 bambini, in gran parte stranieri. E annunciano l’intenzione di presentare anche ricorso al Tar se le istituzioni non faranno un passo indietro.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

All’attenzione: Del Dirigente dell’UST Maria Rosa Raimondi Della responsabile Organici e movimenti Manuela Menini Del responsabile Gestione risorse finanziarie Fausto Lentini Del dirigente Scolastico dell’istituto Comprensivo Est2 Brescia Prof. Venceslao Boselli Del Sindaco di Brescia On. Avv. Adriano Paroli Dell’Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione Andrea Arcai Dell’Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione Aristide Peli

Come genitori degli alunni delle classi quinte A e B della scuola primaria dell’istituto Comprensivo Est2 Brescia che il prossimo settembre sono iscritti alla scuola secondaria di primo grado “De Filippo” in Via Raffaello siamo sconcertati dalla situazione che ci è stata prospettata in questi giorni. Carte alla mano risultano iscritti alla classe prima media n° 28 bambini provenienti dalle classi quinte, di cui n° 2 diversamente abili, più n° 6 bambini non ammessi alla classi seconde, per un totale quindi di n° 34 bambini, di cui una buona parte stranieri ed alcuni provenienti dal vicino campo nomadi di via Borgosatollo. Siamo stati informati della decisione di costituire un’unica classe presso la “De Filippo” in via Raffaello, cosa inaccettabile sia in termini numerici, sia perché c’è la presenza di due alunni diversamente abili, che per legge devono essere tutelati, sia perché, come delineato dai colloqui di continuità degli insegnanti con la Scuola Primaria, si rileva la presenza di un insieme di relazioni fragili, dagli equilibri difficili e con numerose situazioni personali problematiche. L’aver unificato la gestione del plesso “De Filippo” e “Tovini” non cancella il fatto che le due scuole rappresentino due entità fisicamente separate, dislocate in due quartieri differenti, separati inoltre da strade ad alta densità di traffico, con bacini di utenza notevolmente diversi. Pertanto per il computo delle classi da costituire nel prossimo anno scolastico sono erroneamente stati sommati gli iscritti tra le due sedi, mentre l’esigenza numerica e pedagogica è quella di formare due classi alla “De Filippo” e due classi alla “Tovini”. Per assurdo ci è poi stata prospettata la possibilità che alcuni degli iscritti alla “De Filippo” vengano trasferiti e ripartiti nelle due classi previste alla “Tovini” in via Violante, non si sa in base a quali criteri e secondo quali discriminazioni, dal momento che praticamente tutti gli iscritti risiedono nel quartiere della “De Filippo”. Si potrebbero verificare situazioni paradossali con fratelli e sorelle che vengono divisi tra sedi diverse e distaccate geograficamente, creando enormi problemi alle famiglie e generando problematiche di ambientamento agli alunni, aggiuntive rispetto al già complicato passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado. Non è accettabile che si tagli sempre sull’Istruzione, sul futuro dei nostri figli, sul nostro futuro, su S. Polo! Abbiamo già iniziato una raccolta firme contro questa decisione, verranno contattati tutti gli organi di stampa per la diffusione di questa spiacevole notizia, e nel caso non cambiasse la situazione ci stiamo già muovendo per presentare ricorso al TAR.

I genitori degli alunni iscritti alle classi prime della Secondaria di Primo Grado “De Filippo”

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

1 COMMENT

  1. Premesso che è inaccettabile dal punto di vista della didattica un numero così elevato di alunni che contrasta con la normativa che prevede un numero, comunque, non superiore ad un massimo di trenta unità per classe, che è già uno sproposito. A questo punto bisogna far valere la richiesta relativa alle norme di sicurezza che prevedono un limite di alunni in base alla capienza di metri cubi per aula.
    A questo punto verrebbe da pensare che il prossimo anno scolastico la media dei San Polo dovrebbe perdere una palestra, l’auditorium, se ce n’è uno, per poter ospitare gli alunni e le alunne oggetto del devastante tentativo di scolarizzazione.

  2. Non riesco a capire cosa vogliono i genitori? Niente zingari ed il minor numero possibile di stranieri? Se non erro la CGIL & Co. si inalberò quando venne proposto un limite percentuale massimo di stranieri per classe (evidentemente pensando che troppi fossero pregiudizievoli per il buon apprendimento delle materie) e si parlava del 30%.
    Cosa vogliono?Solo classi per "normali" e un disabile?

  3. piena solidarietá ai genitori che si stanno battendo per i loro figli (TUTTI) che sono anche figli nostri, il nostro futuro. come si fa a fare didattica con 34 bambini? che attenzione possono avere i singoli bambini, soprattutto se hanno problemi specifici? fate le barricate, usate ogni strumento per richiamare l’attenzione. io come tanti altri ci saremo: IL NOSTRO FUTURO NON PUó ESSERE TRATTATO COSí.

  4. Ecco cosa chiedono: l’esigenza numerica e pedagogica è quella di formare due classi alla “De Filippo” e due classi alla “Tovini”.
    Basta leggere.

  5. ho avuto mia figlia alle medie in una classe di 26 alunni, con un autistico grave, 2 dislessici 6 ripetenti e tanti prolemi lingiustici,sociali e culturali per gli 8 alunni di origine straniera, una situazione ingestibile…
    Sper o che a questi genitori andrà meglio che a noi…

  6. fossero immigrati,bisogna accoglierli,siccome son diversamente abili sono un problema?io credo che chi pensa ste cose debba vergognarsi e profondamente

  7. Di chi parli? Guarda che chi ha nominato i bambini disabili lo ha fatto per dire che meritano di essere seguiti con più cura degli altri…

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome