La legge, si sa, non ammette ignoranza. Nemmeno quando si tratta di prenotare viaggi organizzati da Enti, parrocchie e scolaresche. Ma spesso i Comuni e le parrocchie si organizzano bay passando la legge regionale 15 del 2007 che impone che tutti gli enti in questione si appoggino per il supporto tecnico-organizzativo alle agenzie di viaggio, che venga stipulata una polizza di responsabilità civile e che il viaggio sia solamente a favore degli associati. Nessuno escluso. A rendere noto lo “sgambetto” turistico del fai da te è l’associazione bresciana imprese viaggi e turismo di Confesercenti (Abivt) che ogni anno raccoglie centinaia di denuncie riguardo viaggi organizzati da enti e parrocchie senza l’ausilio dell’agenzia di viaggi. Denuncie subito recepite anche dalla Provincia di Brescia che in una nota ha scritto: “Non vogliamo dichiarare guerra a nessuno, però davanti a certe cose ci ribelliamo non solo per difendere la nostra categoria, ma anche i cittadini che viaggiano”. Un altro problema è rappresentato dai volantini che pubblicizzano la suddetta gita fuori porta e che spesso non riportano nemmeno il nome e il logo dell’agenzia di viaggi che ha organizzato il tour. “Ci sono molti casi in cui non viene riportato il nome dell’agenzia di viaggio e nemmeno è possibile capire se la gita sia rivolta solo agli associati – sottolinea la vicepresidente di Abivt Angiolina Feretti sulle pagine del dorso bresciano del Corsera – oppure chiedono caparre da concorrenza sleale”. Messaggio recepito anche dalla Diocesi di Brescia che attraverso il suo responsabile dell’Ufficio pastorale turismo e pellegrinaggi don Claudio Zanardini fa sapere che presto divulgherà “un comunicato nel quale metterà in guardia le varie parrocchie dal rispettare i termini di legge”.Per i trasgressori dai 3 mila ai 10 mila euro di multa. Conviene saperlo.