Torre Cimabue. Il marocchino si difende: Un’operazione maldestra, non un attentato

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(a.c.) Tentata strage? No, lui dice che si tratta semplicemente di un gesto maldestro. Sarà il GIP Cesare Bonamartini a dover decidere se le dichiarazioni di Mohammed Boucetta siano vere siano o solo un tentativo per salvarsi la pelle.

Il marocchino 49enne che è stato fermato in seguito al taglio del tubo del gas all’interno dell’appartamento al 14° piano della torre Cimabue ha provato ieri a spiegare al GIP le sue buone intenzioni, ma per ora rimane in carcere con la pesantissima accusa di tentata strage. Secondo la sua deposizione, assistita dai legali Stefano Romeo e Paolo Di Matteo, egli sarebbe tornato nel suo appartamento, facendosi prestare le chiavi dal portiere del palazzo, solo per staccare un fornello per passare prendere in un secondo momento. Dopo averlo staccato però ha tranciato il tubo di alimentazione del gas. Ciò che non quadra è perché le le griglie di aerazione siano state trovate chiuse con dei sacchetti di plastica. Lui afferma di non saperne nulla.

Ciò che potrebbe pesare nel giudizio del GIP è il fatto che Mohammed Boucettaha delle pendenze con l’Aler per un importo pari a 5mila euro. Un ipotesi da non scartare è che il suo gesto, nel caso sia stato intenzionale, volesse in qualche modo "farla pagare" all’Aler.

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1 COMMENT

  1. stava tagliando il salame, gli è caduto il coltello che ha tagliato il tubo del gas, poi è inciamapato e due sacchetti di plastica sono svolazzati finendo sulle griglie otturandole, ma lui nn si è accorto di nulla che sfortuna. E HA PURE DUE AVVOCATI

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