Mozione unitaria su A2A, Rebecchi: “Nessun inciucio, ma un serio tentativo di rilanciare l’azienda”

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Nessun inciucio. Piuttosto il serio tentativo di "di offrire una traccia di indirizzi strategici su cui richiamare l’attenzione della città di Brescia, di quella di Milano, degli azionisti privati, su un’azienda di interesse nazionale come A2A". Questo il giudizio affidato a una nota di Aldo Rebecchi, presidente della commissione partecipate, alla mozione unitaria che una settimana fa è stata approvata dal consiglio comunale. 

Ecco il testo completo del suo intervento

 

Esattamente una settimana fa il Consiglio Comunale di Brescia approvava a larghissima maggiorana una mozione circa gli indirizzi strategici di A2A per il triennio 2012-2014.

La mozione approvata, frutto della sintesi delle quattro mozioni presentate nell’ordine da Lega – PD – UDC – PDL, ha raccolto fin ora solo giudizi positivi da parte di tutta la stampa specializzata per il modo netto, chiaro, tagliente, con cui giudica i quattro anni trascorsi e per le innovative e concrete proposte avanzate circa la prospettiva industriale prossima futura dell’azienda stessa.

La bocciatura dell’attuale gestione, espressione prevalente del Comune di Milano, il cui bilancio non può ad oggi essere considerato positivo; il superamento del sistema di governance duale nel corso dei prossimi tre anni; l’aggregazione con Linea Group e la creazione del polo ambientale a Brescia con quello dell’energia a Milano; la necessità di abbassare significativamente i compensi degli amministratori; rivalorizzare il personale ex ASM di Brescia, ed altri significativi punti rappresentano i cardini del ragionamento predisposto e approvato.

Certo, so bene che cinque consiglieri comunali non l’hanno votata, uno si è astenuto e due non hanno partecipato al voto.

Decisioni ovviamente legittime, motivate in vario modo nel corso del lungo dibattito consiliare: contro il “mozionismo” – si deve vendere l’azienda – non si condivide la nuova governance proposta dal Sindaco – insufficiente attenzione alla cosiddetta green economy ecc. Motivazioni ognuna delle quali contestabile, ma tant’è, la fine di questa consiliatura si avvicina, siamo ormai all’ultimo mezzo miglio e quindi è capibile che qualcuno cerchi di smarcarsi e di smarcare la propria forza politica.

Ciò che considero invece inaccettabile è lo spocchioso giudizio dato da chi ha voluto definire la mozione, forse senza averla nemmeno letta, “un inciucio”.

Contesto nel modo più assoluto e perentorio questa definizione. Ho detto: la mozione si può condividere o meno, ma ha rappresentato un tentativo serio, tutt’altro che facile e scontato, di offrire da parte del Consiglio Comunale una traccia di indirizzi strategici su cui richiamare l’attenzione della città di Brescia, di quella di Milano, degli azionisti privati, su un’azienda di interesse nazionale come A2A.

Non è stato il frutto di alcuno squallido patteggiamento tra le forze che l’hanno sostenuta, ognuna delle quali, debbo riconoscere, con grande senso di responsabilità, si è fatta carico della mediazione necessaria.

Come ho detto nel Consiglio Comunale, è stata una scelta fatta nell’interesse dell’azienda, del Comune che ne è in parte proprietario, delle migliaia di suoi dipendenti. 

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1 COMMENT

  1. Sì, ma nella mozione c’è anche scritto cosa fare per l’indebitamento finanziario netto, il ROI, il ROE, e magari la redditività netta che recita -600% in un anno ? Magari, dopo aver curato la voce "acquisti di beni e servizi" nel bilancio dello Stato, Bondi potrebbe liberarsi per darci una mano, partendo proprio dalla voce compensi agli amministratori…

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