Malati psichici, Arcai: “Da fruitori ad operatori di cultura”

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Con una lettere l’assessore Andrea Arcai torna a parlare delle fragilità dei soggetti più deboli e di come la cultura si faccia strumento di formazione e risorsa in grado di aiutare chi si trova in difficoltà. Di seguito il testo integrale della lettera:

Il soggetto fragile, il diversamente abile, il malato psichiatrico sono persone che hanno bisogno non solo dei percorsi di cura specifici ma anche di riacquisire una modalità cognitiva e di percezione della realtà in parte perdute.

Per questo vi sono numerose strutture che si dedicano, con equipe debitamente formate, alla riabilitazione dei soggetti con difficoltà nel proprio funzionamento. Vengono attuati programmi di riabilitazione cognitiva, di recupero delle abilità sociali, di inserimento in esperienze lavorative.

E la cultura?  

De Sanctis, Lett. It.,I-5: (La cultura è) il complesso delle conoscenze intellettuali mediante le quali una persona, attraverso un’autonoma, organica e approfondita rielaborazione, si è venuta formando e affinando intellettualmente e spiritualmente, pervenendo alla formazione della propria personalità…..Proprio della cultura è suscitare nuove idee e bisogni meno materiali, formare una classe di cittadini educata e civile…(La cultura è) l’ideale di formazione umana tendente alla realizzazione dell’uomo nella sua autentica forma e natura umana.

La cultura è quindi uno strumento di formazione e crescita della persona, di acquisizione di risorse cognitive, emotive, morali, di avvicinamento e reintegrazione al tessuto sociale.

La cultura non va quindi interpretata come destinata solo a nicchie di pochi adepti eruditi: è una risorsa in grado di penetrare ambiti profondi ed intimi della personalità, offrendosi come via di attivazione olistica della persona, sviluppando potenzialità inespresse.

La cultura, che nella storia ha rivestito un ruolo dominante nell’evoluzione dell’uomo, sia dal punto di vista sociale che politico, può quindi aiutare le persone fragili a ristrutturarsi nella propria personalità, dignità, appartenenza sociale.

Numerosi pazienti degenti presso le Strutture Riabilitative e inseriti nei Centri Diurni della Unità Operativa di Psichiatria 22 degli Spedali Civili hanno potuto effettuare un percorso formativo culturale presso musei e teatri cittadini.

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Brescia, con l’aiuto prezioso della Fondazione Brescia Musei, ha partecipato molto attivamente alla realizzazione di numerose iniziative per gruppi di pazienti/cittadini.

I pazienti hanno partecipato ai laboratori: ‘Il lavoro del pittore’ (Santa Giulia), ‘Caccia all’indizio’ (Museo del Risorgimento); hanno visitato le Domus dell’ortaglia, il Viridarium in Santa Giulia; il Tempio Capitolino; la Pinacoteca Tosio Martinengo; hanno effettuato presso il teatro comunale di S. Giulia del Villaggio Prealpino rappresentazioni teatrali aperte a tutti i cittadini; hanno potuto esporre propri manufatti ed opere presso la Sala Santi Filippo e Giacomo.

Ogni iniziativa è stata preparata dagli operatori delle strutture psichiatriche in collaborazione con gli operatori museali, le Guide della Città ed altri Enti che si sono resi disponibili.

I pazienti hanno potuto effettuare così un percorso maturativo psicologico e di conoscenza.

Il malato psichiatrico, storicamente confinato ed emarginato nelle strutture manicomiali, vede aprirsi nuovi orizzonti. L’Amministrazione Comunale, la città, la società aprono le porte al disagio psichiatrico, vincono le resistenze ed i preconcetti verso i ‘matti’, consentono e concertano operazioni di integrazione nel tessuto sociale cittadino.

Si verifica così una realtà davvero speciale: il malato psichiatrico da fruitore di cultura diventa anche operatore di cultura, generando nei cittadini un’evoluzione culturale di superamento dello stigma psichiatrico e di maturazione civile.

Un ringraziamento sincero ed affettuoso va al prof. Emilio Sacchetti, direttore Dipartimento di Salute Mentale degli Spedali Civili di Brescia, e ai suoi collaboratori con particolare riferimento al dott. Paolo Cacciani: splendide persone di una grande sensibilità umana, che hanno dato all’Amministrazione Comunale la possibilità di rendere migliore la qualità della vita di alcuni cittadini, spesso ingiustamente esclusi dalla vita della nostra città.

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