Confagricoltura punta sull’eccellenza: tour alla Linea Verde di Manerbio e alla “Villa” di Monticelli Brusati

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L’agricoltura bresciana risponde alla sfida della globalizzazione con la qualità dei prodotti. In queste ore un pool di esperti e giornalisti sta visitando alcune aziende agricole, vere e proprie “fuoriserie” dell’agricoltura bresciana. L’iniziativa è organizzata da Confagricoltura Lombardia che ha messo in campo veri e propri tour nel territorio regionale. A Brescia le filiere prese in esame sono quelle dell’ortofrutta (in particolare la IV gamma, vale a dire frutta e verdura confezionata) e del vino. Il tour farà tappa nei simboli dell’eccellenza di questi settori, l’azienda La Linea Verde di Manerbio, visitata in mattinata, e l’azienda vitivinicola La Villa Franciacorta, tappa del pomeriggio.

Il tour è partito dalla sede di Brescia Due dell’Unione Provinciale Agricoltori di Brescia. Il presidente Franco Bettoni ha snocciolato alcune cifre sulla produzione bresciana, la prima provincia agricola d’Italia: nel 2010 il fatturato complessivo è stato di oltre un miliardo di euro. La parte del leone spetta come sempre al latte (oltre 400 milioni, +15,4% sul 2009) seguito dai suini (248 milioni, +8,99%), dagli allevamenti bovini e dagli avicoli. Il settore deve però scontare le difficoltà del momento economico, la crescita esponenziale dei costi aziendali (a iniziare dal gasolio) e soprattutto la concorrenza sleale di produzioni estere che “taroccano” le nostre eccellenze. “Sono queste le sfide della globalizzazione che ci troviamo ad affrontare: la contraffazione dei nostri prodotti” ha spiegato Bettoni. “Basti un caso, quello del Grana Padano, la cui sede del consorzio è nel Bresciano: si tratta del prodotto più taroccato al mondo”. Un problema diffuso e che sottrae fatturato alle aziende bresciane ed italiane. Per questo, ha spiegato Bettoni, è indispensabile la certificazione della produzione.

L’altro tasto dolente è invece quello della Pac: a Bruxelles si sta discutendo la nuova politica agricola comunitaria. Le risorse dovranno essere distribuite tra 27 Paesi e – secondo le stime – in Italia dovrebbe arrivare il 18% in meno. Di fronte a questo scenario lo stile di Confagricoltura è quello di privilegiare un’agricoltura più dinamica ed efficiente, che punta su prodotti d’eccellenza.

Ecco perché il tour ha preso in esame due “fuoriserie” dell’agricoltura bresciana. La Linea Verde Società Agricola spa è specialista dell’ortufrutta fresca pronta al consumo: frutta e verdura raccolta e imbustata in giornata, pronta per essere disposta sui banchi frigo di negozi e supermercati. In soli 20 anni l’azienda guidata da Giuseppe Battagliola, è arrivata ai vertici del settore. I numeri dicono di un fatturato in costante crescita e che nel 2010 ha raggiunto i 171 milioni. Sei i siti produttivi, 5 in Italia e uno in Spagna, 2 aziende agricole di proprietà, 1 società di trasporti refrigerati, oltre 1000 addetti, 42mila mq di superficie produttiva, 63 linee di produzione, un milione di buste di insalata preparate in un anno.

Per la filiera vitivinicola tappa invece in Franciacorta, a “La Villa” di Monticelli Brusati. Nel Bresciano sono 6200 gli ettari dedicati alla coltivazione della vite, con 2324 aziende che vi lavorano. Franciacorta e Lugana le eccellenze nei bianchi, mentre i rossi (in difficoltà) vengono prodotti sul Garda. L’azienda “La Villa” è situata presso l’omonimo borgo, risalente al XVI secolo. Fattori fondamentali delle scelte aziendali sono l’uso di sostanze biologiche e naturali per la gestione del vigneto. La produzione del “grandi cru” dell’azienda è il risultato di una ricerca maniacale della qualità che permette solo alle vendemmie migliori di diventare i celebri Franciacorta della sua collezione: Villa Saten, morbido e di grande finezza, Villa Rosè, eleganti bollicine dal colore delicato, Villa Diamant, frutto di ben quattro anni sui lieviti e Villa Cuvette, il fiore all’occhiello dell’azienda, ottenuto dalle uve provenienti dalla conca centrale della collina. Il rispetto dell’ambiente è stato linea guida anche nella ristrutturazione del borgo medievale, oggi completamente ristrutturato e trasformato nell’incantevole agriturismo Villa Grandoni.  

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