Parco dello Stelvio, Girelli (Pd) attacca: dopo lo stop di Napolitano, anche Formigoni prenda posizione

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    Dopo lo smembramento della più grande area protetta  dell’arco alpino italiano che, è apparso a molti come un regalo alle provincie di Bolzano e Trento per il voto di fiducia al Governo Berlusconi, è arrivato lo stop del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che correttamente ha chiesto di avere un documento firmato dai tre presidenti dei territori interessati, le province di Bolzano e Trento e la Regione Lombardia, che confermi che c’è l’accordo di tutti e che sia preservata l’unitarietà del parco.

     

    Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd, ricorda che il 20 dicembre 2010, il giorno prima dello smembramento del Parco nazionale dello Stelvio, il Consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno n. 0317 che esprime “la propria contrarietà alla modifica del decreto del Presidente della Repubblica n. 279 del 22 marzo 1974, che di fatto abroga la gestione unitaria del Parco nazionale dello Stelvio e che porterebbe allo smembramento e di fatto alla sua provincializzazione”.

     

    “Ora Formigoni – dice Girelli –, faccia sentire la propria voce chiedendo il rispetto dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia che ha deliberato la contrarietà allo smembramento del parco. Non è accettabile sul piano istituzionale che gli interessi di due provincie a Statuto speciale prevalgano, per logiche politiche, rispetto al voto della terza assemblea legislativa italiana. A Formigoni chiedo di uscire dal silenzio su una vicenda che segna una delle pagine più brutte delle aree protette in Italia e di  attivarsi per mantenere una gestione unitaria ed evitare lo smembramento del Parco nazionale dello Stelvio per logiche esclusivamente politiche della Südtiroler Volkspartei”.

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