Lavoro nero, blitz della Finanza in un’azienda di Pisogne

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    Nei giorni scorsi alcuni riparti dipendenti del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Brescia sono stati impegnati in controlli a contrastare l’impiego di manodopera “in nero” o comunque irregolare.

    Sono stati i finanzieri della Tenenza di Pisogne, guidati dal luogotenente Antonio MONTELEONE, ad individuare – dopo avere svolto adeguata attività informativa – un imprenditore del settore dell’assemblaggio di materiali elettrici, utilizzatore di manodopera irregolare.

    La settimana scorsa, quindi, unitamente a funzionari della Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia, i finanzieri di Pisogne si sono presentati presso la sede della ditta sospetta, situata in uno “scantinato” occupante tutto il piano seminterrato di un condominio alla periferia di Pisogne (BS), prendendo le cautele del caso per evitare il solito fuggi fuggi di personale non in regola.

    Ricevuti dal titolare dell’azienda, un cinquantenne, S.G., di origine pugliese e da tempo residente in Vallecamonica, i finanzieri intervenuti procedevano ad ispezionare il luogo di lavoro trovando intente nel lavoro di assemblaggio due ragazze extracomunitarie regolarmente assunte. Tuttavia proseguendo nell’ispezione i finanzieri notavano nascosta in mezzo a dei cartoni vuoti, una giovane ragazza di origine nigeriana, risultata in regola con il permesso di soggiorno, ma non a libro paga dell’imprenditore di origine pugliese.

    La presenza degli ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia, in ossequio alle nuove disposizioni di contrasto al lavoro “nero”, ha avuto come conseguenza, oltre alle specifiche sanzioni amministrative, quella accessoria e non meno pesante della sospensione dell’attività di assemblaggio di S.G., che subordina la riapertura della ditta con l’assunzione della ragazza nigeriana. 

    FONTE: GUARDIA DI FINANZA

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