Bragaglio (Pd): colpa di Paroli e Maiocchi, Capra aveva ragione

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    Riportiamo il comunicato del consigliere Pd Claudio Bragaglio sulla multa che la Consob (l’organismo che vigila sulla Borsa) ha dato ad A2A. ECCO IL TESTO.

    La multa di 50 mila euro che la Consob ha stabilito per i Comuni di Brescia e di Milano, con riferimento alla violazione delle norme sulla trasparenza e per la mancata notifica dei Patti parasociali di A2A (che nel frattempo erano stati modificati), rappresenta in primo luogo un atto di giustizia e di verità nei confronti dell’ing. Renzo Capra.

    A Capra erano stati imputati comportamenti scorretti, con riferimento proprio alle obiezioni da lui mosse sulla correttezza di convocazione dell’assemblea di A2A dell’aprile del 2009, che doveva sancire il “ribaltone politico” della gestione di A2A. Contro di lui è stata fatta una feroce campagna di delegittimazione per colpire un dirigente prestigioso che ha contribuito in modo decisivo a rendere grande ASM e che, con un immotivato atto politico d’imperio e di prepotenza, è stato estromesso da parte della giunta Paroli e revocato dal ruolo di presidente del Consiglio di Sorveglianza.

    La vicenda di quei Patti sociali, cambiati e non correttamente notificati, chiama in causa direttamente la responsabilità del dottor Maiocchi, allora direttore generale con responsabilità in materia, che dovrà essere chiamato a pagare i 25 mila euro, ed al tempo stesso anche il comportamento politico del Sindaco stesso e della Giunta che nella loro foga di decapitare con una revoca arbitraria la rappresentanza degli amministratori bresciani – ed in prima fila l’ing. Capra – non hanno esitato a far strame anche di procedure e del Codice Civile.

    Ed è proprio una di queste scorrettezze di procedura che viene sanzionata da Consob, facendo fare alla Giunta Paroli l’ennesima pessima figura.

    Si ricorderà, però, che questo strappo non è stato l’unico. Più grave ancora è stato il cambiamento dei patti parasociali senza che il Consiglio comunale di Brescia abbia potuto discuterli e votarli nella loro nuova formulazione.

    Da qui il ricorso giudiziario fatto dal sottoscritto al Tar, che si è però sorprendentemente liberato del problema stesso, dichiarando la sua incompetenza in materia.

    Un fatto che m’è sembrato inusitato, a maggior ragione alla luce di questa sanzione Consob, se si pensa che vengono multati i due Comuni per una scorrettezza di procedura, mentre la giustizia amministrativa si è sottratta dal pronunciarsi sulla tutela dei poteri del Consiglio comunale di Brescia, che aveva votato i Patti parasociali nella loro formulazione originaria, e che per decisione del Sindaco Paroli non ha potuto votare le successive modifiche, tese appunto a favorire il “ribaltone” in A2A.

    La vicenda della revoca degli amministratori di A2A non è finita.

    Mano mano si comporranno le tessere d’una vicenda inquietante di revoche politiche che hanno stracciato anche le norme del Codice Civile e che hanno consegnato A2A ad un sistema di potere che ha mortificato e penalizzato la storia dirigenziale ed aziendale di ASM – e la vicenda Capra è appunto esemplare – e l’ha resa sempre più subalterna alla realtà milanese.

    Per adesso si restituisce verità alla correttezza del comportamento dell’ing. Capra, sanzionando la la grave scorrettezza della Giunta Paroli con una multa.

    Ma non è finita e non può finire così, perchè la vicenda di A2A sta penalizzando in modo sempre più insostenibile la nostra realtà territoriale e la città, e qualcosa che chiami in causa, non le logiche di occupazione politica di A2A, ma il parere dei cittadini e delle realtà sociali ed imprenditoriali più attente andrà pur fatto per impedire il peggio.

     

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    1 COMMENT

    1. Il maestro di color che sanno ha detto la sua! Dov\’era Bragaglio quando s\’e fatta la fusione con Milano? si era distratto?

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