A rischio le ordinanze dei sindaci
Le ordinanze sulla sicurezza dei tanti sindaci bresciani sono a serio rischio. A dirlo è una sentenza del Tar di Brescia che ha concesso la sospensiva contro un’ordinanza del sindaco di Cremona che punisce l’accattonaggio. La motivazione è che sul pacchetto sicurezza“pende questione di legittimità costituzionale” e la legge voluta da Maroni attribuisce “al sindaco un vasto potere di ordinanza, esercitabile senza limiti di tempo e a prescindere da situazioni di urgenza, come tale è potenzialmente eversivo della gerarchia delle fonti prevista dalla Carta costituzionale, che consente in linea di principio solo alla legge e agli atti equiparati di incidere sulla sfera giuridica di libertà del cittadino”. Inoltre la sospensione dell’ordinanza del sindaco di Crema non crea nessun “vuoto di tutela, data la presenza di norme nazionali che sanzionano comunque sia il commercio abusivo, sia la mendicità invasiva connessa a comportamenti illeciti o all’impiego di minori”. Tradotto: quasi tutte le ordinanze emesse sulla base del pacchetto sicurezza sono a rischio fino al pronunciamento della Corte costituzionale e per la Loggia potrebbe essere un grosso problema.