Turismo, Valsabbia in controtendenza: calano le presenze

Il Garda continua a crescere. La città e il Sebino hanno il segno più. La Valsabbia, invece, cala. Sono questi gli ultimi dati relativi agli afflussi turistici nel territorio bresciano. Valori preoccupanti, se si considera che parliamo di uno dei pochi territori della Lombardia in decrescita.

Nei primi sette mesi del 2024, infatti, la Regione ha registrato una crescita di circa il 12 per cento nelle presenze. Mentre la Valsabbia (lago d’Idro incluso), stando ai dati ufficiali diffusi dall’assessore Barbara Mazzali, ha registrato una flessione del 4,7 per cento.

In concreto, gli arrivi – da gennaio a luglio – sono stati 32.1610, mentre i pernottamenti sono stati 148.643. A tirare i numeri sono comunque gli stranieri che rappresentano rispettivamente il 63 per cento e il 75 per cento del totale, con la Germania che da sola vale quasi la metà del totale, seguita dall’Olanda (27 per cento) e poi da altre nazioni con percentuali dal 4 all’1 per cento (in ordine Repubblica Ceca, Svizzera,  Polonia, Belgio, Austria, Danimarca, Francia e Regno Unito). Ma difficilmente, con queste premesse, si riusciranno a bissare le circa 300mila notti dello scorso anno.

Il meteo, va detto, potrebbe aver giocato la sua parte. Ma il resto lo hanno fatto altri elementi, come lo scarso appeal della valle e la scarsità dell’offerta ricettiva, dimostrata anche dal fatto che ben il 92 per cento delle presenze ufficiali (dunque senza contare Airbnb e simili) avviene fuori dagli alberghi, soprattutto nei campeggi.

Note incoraggianti, però, sono la tenuta di Vallio (+10 per cento, grazie alle terme), la riapertura della Rocca d’Anfo e la ciclabile di Ponte Caffaro, che è in completamento. Oltre ai progetti delle ciclabili Idro-Anfo e Vestone-Idro.